Calendario

Maggio 2020

Non sono previsti spettacoli per il mese selezionato.

immagine di copertina Lettere di Ovidio al Teatro

Lettere di Ovidio al Teatro

Visioni
di Gigi Mangia

Guido Piovene, descrivendo la città di Lecce, affermava
che è da considerare L’Athene, Capitale del Barocco nel Mediterraneo.

Nel lontanissimo passato il linguaggio figurativo era quello più accessibile alla conoscenza perché utilizzava molto la percezione e meno il logos e, quindi, era più facile alla comprensione del popolo. Nei tempi lontani le arti figurative, la letteratura e la musica non erano discipline ma linguaggi, ricerca della storia e della conoscenza dei popoli. Erano la narrazione dell’Atlante delle imprese di gloria. Il teatro e il museo, quindi, non sono luoghi separati, ma uniti; sono due finestre aperte sulla creatività che, con l’immaginazione, porta la realtà nel teatro e la trasforma in arte. Il vaso di Arianna rappresenta l’angoscia e la sofferenza del pensiero dei nostri giorni, disarmato ed incapace di prefigurare il futuro. La mano di Dionisio sulla spalla di Arianna conferma la necessità e la validità del mito ed enuncia l’insufficienza di una società che oltre ad aver perso i valori, ha perso anche un dio. Il dramma, la sofferenza, l’inadeguatezza del pensiero fa emergere con forza il corpo, il genere femminile perché, nel genere femminile, continua ancora a nascere il fiore, cioè la vita. Nei gesti raffigurati c’è tutta la contemporaneità dell’interpretazione dei vasi, che trova nuova vita nel linguaggio del Teatro.

Oggi abbiamo iniziato un modo nuovo di vivere il museo
perché congiungendo la forza delle parole alla forza delle immagini. Le
immagini mute dicono nulla, le parole vuote rendono difficile la conoscenza.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina Riaprire la scuola

Riaprire la scuola

Visioni
di Gigi Mangia

La paura è come un serpente, striscia e spaventa, genera comportamenti irrazionali che possono anche sfociare nella sindrome della tana, ovvero del preferire la sfera protettiva della propria dimensione domestica alla relazione/confronto con i propri simili. Sappiamo benissimo però che sia i bambini che gli adolescenti sono in condizioni normali naturalmente votati alla socialità e al confronto anche conflittuale con i propri pari età, e la scuola è fin dalla sua origine, lo spazio privilegiato in cui la socialità si sviluppa e si articola magari cercando con innumerevoli sforzi di essere inclusiva e propositiva. È evidente a tutti che le esigenze sanitarie e di sicurezza che hanno portato alla chiusura delle scuole se hanno salvato migliaia di vite hanno d’altro canto commissariato la crescita sociale dei minori e in molti (troppi per la verità) casi hanno negato anche l’accesso al sapere e alla conoscenza. Tra le tante distorsioni di questa situazione non possiamo trascurare anche il fatto che il lockdown ha isolato i bambini disabili, aggravando i problemi dei loro genitori a volte impossibilitati anche a partecipare alle lezioni a distanza. I diversamente abili sono pluriminorati, la loro partecipazione alle attività è difficile, complessa e perciò può svolgersi solo in presenza. Per un bambino disabile l’isolamento è una fatica inspiegabile così come per la famiglia invece è la prova più impegnativa perlopiù lasciata sulle spalle delle mamme, magari non esperte e capaci solo con la forza del cuore di corrispondere ai bisogni più evidenti. In questo senso molto poteva essere fatto e molto dovrà essere fatto quando le condizioni lo consentiranno così come dovrà essere fatto per recuperare i danni provocati anche verso un altro aspetto della questione.  L’Italia sulla scuola inclusiva ha la legislazione più avanzata, spesso però poco applicata e le lezioni a distanza hanno aumentato le differenze sociali a discapito dei soggetti più deboli, i figli senza né biblioteca né stanzetta e né tablet. Conseguenza inevitabile, come riscontrato nelle realtà sociali più difficili sia del Sud che del Nord è stato l’aumento della dispersione scolastica.

Condividiamo pertanto l’appello rivolto nei confronti del Governo Italiano da quanti, intellettuali, insegnanti e genitori pensano che sia quanto mai urgente rivedere l’impostazione conservativa e prudente finora adottata per studiare e adottare quelle soluzioni che garantendo sicurezza e qualità della vita consentano di riaprire le scuole. Il tablet non potrà mai surrogare il valore profondo della scuola in presenza.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina Le parole ci cambiano

Le parole ci cambiano

Settimana nove

Visioni
di Giorgia Cocozza e Anđelka Vulić

Buongiorno ragazzi, sviluppiamo ulteriormente il nostro gioco: vorremmo movimentarlo un po’ ascoltando le vostre voci. L’attore e regista francese Jean-Louis Barrault diceva che “l’attore è colui che col suo corpo incide lo spazio e con la sua voce incide il silenzio”.

Ci avete mai pensato a quanto possa rivelarsi intimo l’ascolto di una voce? Con la nascita dei social, è molto facile scoprire il volto/corpo di qualcuno. Siamo bombardati da facce, di conoscenti e perfetti sconosciuti. È molto più raro e (forse) prezioso, invece, incontrare la voce di qualcuno. Sentir parlare una persona può stravolgere istantaneamente la percezione che abbiamo di lei o di lui. Infatti, attraverso il timbro vocale, il colore di una voce, la sua intensità e tono, il suo ritmo, le sue pause e respiri, il suo volume, le sue inflessioni regionali e, probabilmente, i suoi difetti di pronuncia, una voce può trasmetterci innumerevoli sensazioni. Una voce poi cambia nel tempo, così come cambia la pelle delle persone. Chi lo sa come sarà la voce dei nostri figli, se ne avremo. Bene. Da adesso giochiamo anche con le voci. Le vostre.

Il gioco è questo:

  1. Chiedersi: Come mi sento oggi ?
  2. Scegliere un’opera d’arte che racconti visivamente le mie sensazioni;
  3. Scegliere una parola che descriva il mio mondo interiore oggi e, quindi, l’opera d’arte scelta.

*Pratica in Cerca di Teoria under 17 – esperimento di
laboratorio a distanza per la costruzione di pensiero.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina Sognare

Sognare

Visioni
di Gigi Mangia

Sognare è un’attività fondamentale per la salute, in modo particolare per quella dei bambini. La ricerca sta approfondendo il cambiamento del sognare in tempi di quarantena, di distanza sociale, di allontanamento delle figure fondamentali della vita dei bambini: dai nonni alle maestre ai compagni di gioco. Un forte impatto emotivo sulla persona è dato dal linguaggio e dai dispositivi di difesa sanitaria dal Coronavirus come le mascherine e i guanti. Lo specialista, volto noto al grande pubblico, Massimo Recalcati, parla di cambiamenti profondi del sognare. Ai bambini è molto difficile parlare di paura quando il pericolo è invisibile.

Convincere i bambini che la mascherina serve ad evitare il contagio non risulta essere facilmente comprensibile. Il divieto di abbracciare il nonno è subìto come un castigo incomprensibile. I bambini, nella loro lotta al Coronavirus, sono i più penalizzati e i più soli, perchè sono stati allontanati dalle figure di riferimento più significative per la loro affettività. L’inizio della relazione sociale “io-tu” del bambino è quella con la sua mamma, con la conoscenza del suo volto e della sua voce. Per il bambino vedere il volto mascherato della mamma è percepito, emotivamente, come smarrimento nella paura. La solitudine del bambino senza scuola, senza teatro, senza nonni e senza compagni diventa uno spazio di reazione in cui attivare energie creative. Per lui, sotto ad un tavolo c’è un teatro dove recitare storie; una sedia può diventare un cavallo per raggiungere i nonni, i compagni di gioco, le maestre. Il bambino non è un attore, ma un creatore di rappresentazione; per lui l’arte non è un mestiere, ma la vita.

Così saggiamente insegnava nella “Fantastica” il grande conoscitore dei bambini, Gianni Rodari. I bambini torneranno nel loro teatro e porteranno tutte le difficoltà emotive vissute nel tempo di quarantena. Per loro bisogna preparare un’accoglienza festosa e predisporre un laboratorio di ascolto ai loro liberi racconti di esperienze di solitudine. Il teatro è libertà di fare, di parlare, di ascoltare, di inventare storie. Il teatro è cura ed educazione della sfera emotiva dei bambini. Le famiglie si devono fidare e devono credere.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina Le parole ci cambiano

Le parole ci cambiano

Settimana otto

Visioni
di Giorgia Cocozza e Anđelka Vulić

Buongiorno ragazzi, sviluppiamo ulteriormente il nostro gioco: vorremmo movimentarlo un po’ ascoltando le vostre voci. L’attore e regista francese Jean-Louis Barrault diceva che “l’attore è colui che col suo corpo incide lo spazio e con la sua voce incide il silenzio”. Ci avete mai pensato a quanto possa rivelarsi intimo l’ascolto di una voce? Con la nascita dei social, è molto facile scoprire il volto/corpo di qualcuno. Siamo bombardati da facce, di conoscenti e perfetti sconosciuti. È molto più raro e (forse) prezioso, invece, incontrare la voce di qualcuno. Sentir parlare una persona può stravolgere istantaneamente la percezione che abbiamo di lei o di lui. Infatti, attraverso il timbro vocale, il colore di una voce, la sua intensità e tono, il suo ritmo, le sue pause e respiri, il suo volume, le sue inflessioni regionali e, probabilmente, i suoi difetti di pronuncia, una voce può trasmetterci innumerevoli sensazioni. Una voce poi cambia nel tempo, così come cambia la pelle delle persone. Chi lo sa come sarà la voce dei nostri figli, se ne avremo. Bene. Da adesso giochiamo anche con le voci. Le vostre.

Il gioco è questo:

1) Chiedersi: “Come mi sento oggi?”;

2) Scegliere un’opera d’arte che racconti visivamente le mie sensazioni;

3) Scegliere una parola che descriva il mio mondo interiore oggi e, quindi, l’opera d’arte scelta.

*Pratica in Cerca di Teoria under 17 – esperimento di
laboratorio a distanza per la costruzione di pensiero.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina Racconti a catena

Racconti a catena

storie di stanze in stanze #2

Visioni
di Emanuela Pisicchio

Il passaparola è partito, piano piano raggiungerà tutte le stanze di tutti i bambini e le bambine del Cantiere dei piccoli. Per una storia collettiva che nasce giocando. Ho il sospetto che questa storia potrebbe non finire mai. Si precisa che Nessun giocattolo è stato maltrattato durante le riprese.

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1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance