Calendario

Luglio 2020

Non sono previsti spettacoli per il mese selezionato.

immagine di copertina Rosa, rose

Rosa, rose

Giungere al capolinea e da lì ripartire...

Critica
di Annarita Risola

Un viaggio lungo quanto basta per lasciare una traccia indelebile nella storia della canzone folk, fatta di racconti intrisi di sangue e di violenza, di sconfitte ed umiliazioni. Emozioni che hanno conquistato le persone comuni, che in quelle storie si sono rispecchiate e riconosciute e destato l’attenzione di artisti, come Dario Fo’, che in quelle parole hanno trovato un profondo significato politico. Ma quanto influisce il contesto socio-politico e familiare  sulla formazione di una persona? Rosa Balistreri, la vera protagonista dello spettacolo, nasce a Licata, la città che Giuseppe Peritore nel suo libro, sin dal titolo, definirà: “Licata, città rivoluzionaria”, evidenziando il carattere di una comunità considerata da un lato conservatrice e dall’ altra rivoluzionaria.

Rosa nasce in una famiglia povera e da subito desidera dare il suo contributo. Lo fa utilizzando quello che comprende, essere il suo talento:  cantare. Non ha una bella voce, ma una grande capacità interpretativa, lo fa col cuore. Canta ai matrimoni , alle feste e tutte le volte che ne ha la possibilità, con la complicità della madre e con la paura di essere scoperta dal padre, che da padre- padrone qual è, preferisce saperla sempre a casa. E mentre il 9 luglio del 1943, a Licata sbarcavano gli alleati americani per liberare il popolo italiano dalla oppressione nazi-fascista, lei,  che aveva solo sedici anni, era data in sposa ad un uomo più grande, che non amava affatto. La trama narrativa dello spettacolo è fitta e dettagliata, tutto raccontato nei minimi dettagli e con una tecnica che rievoca il teatro di Eugenio Barba, quello che non fa entrare in empatia con l’attore ma fa pensare e ragionare sui contenuti, più che sulla forma. Poi, l’intensità dello sguardo dell’attrice Angela De Gaetano, autrice anche del testo e la forza interpretativa della cantante Ninfa Giannuzzi, ne sottolineano  la drammaticità. Rosa, rose, una storia che attraversa il percorso privato e pubblico di una donna del Sud.  Una buona occasione  per riflettere e parlare di violenza, di degrado, di miseria, ma anche di forza, di tenacia e di libertà. Quella libertà, che in questo preciso momento storico, attraverso le parole, il teatro ci permette ancora di esprimere. Una libertà di spine e di petali…proprio come le rose.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina Distanza sociale, parola commissariata

Distanza sociale, parola commissariata

Visioni
di Gigi Mangia

Il 20 giugno, col solstizio d’estate, comincia la stagione della luce, del tramonto del sole sul mare, della linea sull’ azzurro del lungo orizzonte e nello sguardo il desiderio di più infinito. L’estate è il tempo degli incontri, nei cortili, sui terrazzi nelle corti. Le notti nella città, nei borghi sono piene di storie, di parole, di incontri inaspettati che risvegliano la memoria degli affetti nei nostri paesi di ritorno. Il teatro dei luoghi è il tetro delle piazze, dei borghi e dei cortili. È il teatro che si espande, che porta la sua forza fuori, nei luoghi, dove le persone vivono raccontandosi e scoprendosi essere comunità, di non avere paura dei volti e degli occhi festosi per essersi incontrati dopo lunga assenza. Il tetro dei luoghi è ripartenza, è la fine dello slogan “tutti a casa” che è stato di successo. Ora bisogna fare chiarezza anche sul significato delle parole a partire da quella impropria e sbagliata: “distanza sociale”. La parola sociale è entrata nel vocabolario d’Europa dopo la Rivoluzione francese, nel 1800, e indicava un modello di relazioni fra le persone e la presa in carica dello stato il quale si impegnava a rispondere sui bisogni sociali delle classi più deboli, nasceva il welfare sociale. I IPCM del Presidente Giuseppe Conte, di fatto hanno commissariato la parola “distanza sociale” negando il suo valore e riducendola ad un imperio amministrativo di competenza prefettizia, forzando la legge e scavalcando il Parlamento. Il teatro dei luoghi mette fine al commissariamento della parola “distanza sociale” e la riporta al suo vero significato di relazione, di incontro, di condivisione, di convivialità fra generazione e cultura. Le notti d’estate, nel piatto e nel bicchiere sono tempo di allegria sociale, voglia di raccontarsi. Il teatro nelle piazze, nei cortili e nei borghi, racconta e risveglia l’incontro con le parole, con la musica la terra che resiste e non muore mai. Il teatro è nato per impedire l’oblio dei volti e dei luoghi della tua terra.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance