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Ottobre 2020

Non sono previsti spettacoli per il mese selezionato.

immagine di copertina La scuola digitale italiana

La scuola digitale italiana

Ad oggi, ultima in Europa.

Visioni
di Gigi Mangia

Che la scuola italiana attraversi momenti difficili è noto a tutti, più ancora alle famiglie interessate.

In passato la scuola è stata ignorata dalla politica. Negli anni 2009/2012 i Paesi di Europa hanno fatto grandi investimenti nella scuola, soprattutto introducendo e innovando con le tecnologie digitali. La scuola dei Paesi più importanti è stata facilitata quindi, dal passaggio dal 3G al 4G: un vero rinnovamento, una rivoluzione didattica dell’insegnamento.

Il sistema scuola in Italia

Quegli anni per l’Italia sono stati anni difficili, di dura crisi, erano infatti gli anni dello spread spaventoso a 570 punti e l’Italia era a rischio di fallimento. La crisi fu pagata dalla sanità e dalla scuola con pesantissimi tagli. La nostra scuola così perse il passaggio dal 3G al 4G, ed oggi ne paga le conseguenze. Da noi la didattica a distanza non può essere proficuamente praticata proprio per il ritardo digitale, come l’esperienza ci ha dimostrato, nel pieno della crisi pandemica.

L’Italia è in ritardo

Ancora da noi si parla di edilizia scolastica e non di architettura scolastica, come è avvenuto nei Paesi culturalmente più sviluppati d’Europa. Le nostre scuole, ancora, sono fatte di ampi corridoi con le porte chiuse delle aule, invece di avere spazi aperti (laboratori) attrezzati per favorire lo studio-confronto fra gli studenti e i docenti.

Anche l’amministrazione è vecchia nella sua organizzazione, per fare un solo esempio, le scuole primarie, elementari e medie, compresi i licei classici dipendono dai comuni, mentre i licei scientifici e gli istituti tecnici dipendono dalle province: è questo un ritardo inspiegabile. Io sono fuori dalla scuola dal 2010 e non sono un esperto di didattica a distanza. Mi permetto, però, di far notare che: la didattica a distanza non può essere quella della lezione seguita davanti allo schermo per 40 o 50 minuti dagli studenti, con uno che parla. È difficile mantenere l’attenzione per un tempo così lungo.

Come cambia la scuola

Questa didattica non è a distanza ma semplicemente, è un modo per fare lezione in streaming. La nostra scuola va cambiata e deve essere pensata sul modello di un Paese competitivo come il nostro. Il ritardo è studiato e analizzato dal professor Patrizio Bianchi, nel suo ultimo libro “la scuola allo specchio” pubblicato il 20 Ottobre 2020 dal Mulino.

Tocca alla politica dire quale scuola vuole progettare per il futuro. Si è perso troppo tempo, non è un problema facile, ci vuole un ministro capace e competente per progettare una scuola che sia in grado di declinare le pedagogie più avanzate. Speriamo che la chiusura della scuola, imposta dal presidente Michele Emiliano, duri poco e lo stretto necessario.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina A rischio l’insegnamento della storia

A rischio l’insegnamento della storia

Visioni
di Gigi Mangia

A Samuel Paty, professore di storia in Francia, un suo studente ceceno mussulmano taglia la testa perché ha osato approfondire il ruolo della satira nella storia, affrontando ed illustrando le vignette blasfeme su Maometto. In Italia il quotidiano “La Verità” ha pubblicato in prima pagina l’immagine della testa mozzata, per montare una campagna ideologica contro l’Islamismo in Europa, in particolare in Francia, dove il tema è molto presente e dove l’intera Nazione ha pagato con morti innocenti. La scuola è la palestra della libertà e dell’educazione alla libertà, alla responsabilità e alla comprensione del “diverso”. La storia non può essere soggetta a divieti e a limiti, perché verrebbe meno la sua funzione: quella di conoscere l’uomo e di documentare la sua evoluzione sociale e culturale e soprattutto il potere di usare tutte le forme espressive, a partire dalla lingua, alle arti, alla satira compresa. Il Teatro si è sempre basato sulla conoscenza dell’uomo, manifestandosi come pedagogia di ricerca e approfondimento sociologico della realtà e già solo per questa ragione  non può restare sordo e insensibile a quest’evento. Il punto e il tema, dunque, non sono quelli della denunzia ideologica dell’islamismo radicale ma, piuttosto, la necessità di compiere una battaglia culturale e trovare una strada affinché si riconosca l’importanza della storia come lezione sulla libertà.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance