Calendario

Novembre 2020

Non sono previsti spettacoli per il mese selezionato.

immagine di copertina Sconfiggere la cultura dell’odio

Sconfiggere la cultura dell’odio

con l'educazione

Visioni
di Gigi Mangia

25 novembre giornata internazionale contro la
violenza sulle donne.

L’offesa e la violenza sulle donne, oggi, è cresciuta ed è diventato un problema culturale rilevante per l’educazione e la politica. Da studi sociali risulta che i soggetti più odiati, nell’ordine, sono le donne, gli ebrei, gli immigrati, i musulmani, gli omosessuali e i disabili. Oggetto principale dell’odio verso la donna è il suo corpo. La donna, infatti, è giudicata per come si veste, per come si cura, per come mostra la sua bellezza. Gli strumenti preferiti per offenderla sono i social, perché consentono all’uomo un grande potere ed un linguaggio facile per la comunicazione violenta e offensiva.

Donne e carriera

Un altro motivo di disprezzo, sembra essere la carriera. La donna oggi, si è liberata da vecchi stereotipi, si è imposta con successo negli studi e quindi ottiene traguardi professionali superiori a quelli dell’uomo. Tra i diplomati la percentuale delle donne è del 64% e anche tra i laureati le donne sono in maggioranza. Eppure, nonostante i livelli di istruzione più elevati, il tasso di occupazione femminile è ancora molto basso rispetto ai colleghi. Un divario che risulta molto marcato rispetto alla media europea.

La donna preparata, sicura e capace ha messo in crisi il modello maschile fondato sulla figura dell’imprenditore, del manager, del campione nello sport. Nella competizione sociale e professionale la donna ha superato spesso l’uomo e questo è un torto insopportabile. L’uomo ha perso la proprietà del corpo e il potere sulla donna, oggi libera perfino di scegliere quando diventare madre.

Con l’educazione si sconfigge l’odio

Il problema della violenza sulle donne è molto serio e centrale nella società digitale profondamente cambiata rispetto al passato. Per cambiare e per costruire nuove relazioni professionali, culturali e progettare una società libera dal conflitto uomo-donna, bisogna partire dall’educazione. La scuola è coinvolta in questa sfida come anche il teatro. Il terreno da privilegiare è quello di lavorare per un’educazione fondata sulla sfera emotiva e cognitiva, per progettare e costruire una personalità morale e intellettuale in grado di relazionarsi con l’altro nella responsabilità del rispetto e della libertà.

Bisogna superare il modello culturale che privilegia il maschio forte come un soldato e ricco come un manager rispetto ad una donna obbediente ed esperta di cucina, impegnata a tenere la casa pulita. Bisogna, insomma, liberare l’educazione dai ruoli che contrappongono l’uomo e la donna nella società. L’uomo sano sa amare quando la mente non comanda il cuore, ma al contrario, lo sa ascoltare. Nella mente, infatti, spesso nascono i disturbi più pericolosi, il comportamento violento, il disprezzo dell’altro, il sentimento di proprietà e possesso del corpo della donna quale strumento dei suoi bisogni, a partire dalla sessualità. Insieme, la scuola e il teatro possono lavorare per sconfiggere, con l’educazione, la cultura dell’odio.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina La contemporaneità nel nome di Ovidio

La contemporaneità nel nome di Ovidio

Visioni
di Gigi Mangia

È la forza del teatro quella che carica l’energia e la potenza espressiva delle attrici, fior fiore di giovani donne. Le Eroidi, fanno parte delle opere giovanili di Ovidio e furono pubblicate tra il 20 o il 2 a.c. Il poeta tratta il tema dell’amore, insolito in poesia, ma non per lui, che approfondirà nelle Metamorfosi il tema dell’amore e la figura femminile nel regno dei Celesti.

La magia della narrazione

Il teatro è la magia della narrazione e anche il potere di liberare le parole dal tempo e di far loro attraversare valori e significati. Le attrici si muovono sul palco spinte dal messaggio di Ovidio, nella libertà nell’arte. Ognuna di loro, disegna tratti di femminilità in lotta nella storia.

L’urlo “è solo” più volte ripetuto, è come la forza di un martello e serve a loro ad aprire un varco nel regno dei Celesti in cui mappare i torti, le violenze e il dolore subiti, per poi indicare l’affrancamento delle donne dal modello maschile dell’eroe potente e vincente, scrivendo la lotta con l’inchiostro della libertà.

Il ritmo della recitazione e l’alternarsi delle figure e delle voci declina il filo di una storia tutta al femminile. Le musiche e la “lingua locale” aiutano il racconto ad accendere una luce sulla violenza contro le donne del nostro tempo. Le lettere d’amore, vecchie di 2000 anni, diventano narrazione del conflitto della nostra società e denunciano il ritardo della parità di genere, ancora un traguardo da raggiungere.

Nello spettacolo, c’è ancora pedagogia e forza letteraria. Un poeta che misurò la vita col dolore, suicidandosi, Cesare Pavese ci lasciò una raccomandazione: il poeta, il narratore riescono a meravigliare quando scrivono e parlano dei luoghi e delle persone che conoscono. Così, anche le parole di Giorgia Cocozza, Angela De Gaetano, Alessandra De Luca, Elisa Morciano, Maria Rosaria Ponzetta, Anđelka Vulić, sono sentite e vissute da donne e artiste, preparate e mature nello spirito e nella lezione indicata dal grande letterato Pavese.

Fior fiore di donne attrici, intorno a voi applausi e un mio 10 e lode. Brave!

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LE PECORE DELLA LUNA

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con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

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2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina Giornata mondiale della filosofia

Giornata mondiale della filosofia

19 novembre

Visioni
di Gigi Mangia

Oggi è la giornata mondiale della filosofia, per noi una giornata particolare, esclusiva, perchè amiamo camminare nel pensiero e crediamo nella cultura.

La crisi che stiamo attraversando ha bisogno anche di filosofia per riuscire a scongelare le incognite sul futuro e ha bisogno di più cultura per educare l’uomo ad una nuova socialità, fondata sulla scoperta dei valori dimenticati. Il nostro tempo è quello di un nuovo Rinascimento, che attivi i luoghi del sapere e dell’arte: la scuola, i teatri, le biblioteche, i musei.

Nella giornata della filosofia rinnovo la proposta di riconoscere alle mura urbiche cittadine restaurate, il valore di percorso del pensiero. La città del futuro deve liberarsi dai rumori e ritrovare i luoghi della riflessione.

Lecce è preparata a questo riconoscimento.

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Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

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