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Maggio 2023

Non sono previsti spettacoli per il mese selezionato.

immagine di copertina L’oblio oncologico

L’oblio oncologico

Visioni
di Gigi Mangia

Nella commissione “affari sociali” del senato è iniziata la discussione tra i parlamentari per arrivare ad approvare la legge sull’oblio oncologico, da concludere entro il 2025, rispettando le raccomandazioni del Parlamento Europeo.

L’Italia non ha ancora una legge sull’oblio oncologico, che hanno invece altri Paesi europei, tra cui: Francia, Belgio e Lussemburgo. Se hai avuto la sfortuna di avere una malattia oncologica, rischi di non poter avere: un mutuo bancario, un’assicurazione, un prestito, ed anche l’affido di un bambino.

Verso i malati di cancro, ma più ancora verso le donne, questo è un gravissimo problema di discriminazione, che riguarda la civiltà ed interessa il diritto. Per chi ha vinto la lotta contro il tumore e ha fatto la dura esperienza del dolore, subire l’umiliazione di raccontare davanti ad un impiegato sconosciuto il proprio dolore, come anche scrivere su di un modulo l’esperienza della cura, è una prova insopportabile e moralmente deplorevole.

Per chi ha fatto la dura esperienza del tumore, malattia devastante, nei rapporti sociali le cui conseguenze coinvolgono le famiglie, questi malati non devono essere umiliati, ma aiutati ad avere vita sociale, a frequentare, a partecipare e a fare teatro, a svolgere attività sportive, a frequentare i musei e il cinema. Bisogna aiutare i malati di cancro per farli liberare dell’incubo del cancro che rimane come uno stigma, come un pregiudizio. Al contrario, bisogna disegnare un tempo di vita sulla cultura inclusiva in cui il desiderio di vita, diventa la forza della partecipazione per disegnare un paesaggio interiore in grado di trovare un nuovo equilibrio con il corpo che è stato devastato dalla malattia. Le donne sono le più discriminate, le più colpite, anche se l’85% di loro supera la malattia del tumore al seno.

Non esiste l’uomo senza malattia. L’uomo sano è un “mito” costruito per non avere paura del male e per essere lontano dal pericolo di morire.

La malattia, come il dolore, sono prove, esperienza di vita, da non nascondere, da raccontare perché con le parole si crea comunità sociale e quindi forza di vincere il male. Il denaro non misura il valore della vita ma l’egoismo dell’interesse della società, malata, dal possesso di avere denaro. Per liberare la vita dal denaro bisogna approvare con urgenza la legge sull’oblio oncologico perché il cancro è semplicemente un male del nostro tempo, sconfitto e superato.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina L’HO SCRITTO SUL MIO CORPO

L’HO SCRITTO SUL MIO CORPO

Visioni
di Gigi Mangia

È nota ed è sorprendente la lotta per il clima dell’ultima generazione contro la politica che non avverte la crisi climatica ed è sorda verso la scienza, la quale ogni giorno illustra i pericoli irreversibili per l’intero pianeta. La lotta dei giovani, dell’ultima generazione, è creativa e non violenta, si esprime in una sintassi profondamente nuova in cui il corpo diventa messaggio contestativo e radicale nell’indicare gli obbiettivi. Il corpo come comunicazione rompe i limiti dell’ideologia e la sintassi della contestazione rappresentata dal corpo narra un pensiero che porta a cercare l’equilibrio con la natura e ad affermare che l’uomo non è il padrone delle risorse che la Terra ogni giorno offre. La crisi del clima è la fine del modello dei padroni della natura, del capitalismo di rapina, della crisi definitiva dei fossili nella vita politica e sociale dei popoli.

Il corpo dell’attivista Anna è il manifesto del futuro, costruito con la voce del Mediterraneo, degli esclusi e degli invisibili.

L’ho scritto sul mio corpo: stop ai fossili. Non investire più un centesimo in gas, petrolio e carbone. Usare tutti i soldi in azioni urgenti per fermare in tempo il collasso del clima. Lo dice l’attivista Anna nell’intervista di Repubblica del 6 maggio.

Sono richieste chiare e sono obbiettivi precisi. La scelta di usare il corpo nudo, da parte delle donne, è anche la scelta di essere più chiare rispetto alla crisi, per la quale è scaduto il tempo del rinvio di non prendere decisioni vere. Il corpo nudo delle donne in topless vuole indicare tutta la fragilità dell’uomo coinvolto nella crisi del pianeta, in cui vivere ed abitare vuol dire lottare ogni giorno con il pericolo della morte e della malattia. Il corpo della donna è l’inizio della vita nei poteri della natura. Dal seno della donna comincia la scoperta necessaria per l’inizio della relazione dei corpi, fra quello della donna e del suo bambino

L’IO ha bisogno di essere corpo cioè di essere relazione. Il seno è certezza e la sicurezza della relazione dei corpi. I corpi si sentono con il cuore, si vedono con gli occhi, si scoprono con le mani ed è la donna che insegna ad amare e a rispettare. Amare è sentire l’altro prenderlo per mano non lasciarlo mai solo, aiutarlo quando piange e sente il bisogno di essere conforto di comunità. Il corpo usato come protesta porta verso l’alto il livello del messaggio, tanto da essere una lingua con la forza tale da indicare quel modello di futuro fondato sul rapporto uomo – natura regolato dal rispetto.

Le donne hanno la forza di insegnare ad avere amore e rispetto per la vita, perché la vita comincia nel loro corpo. Brave le donne che hanno capito come lottare e non si lasciano condizionare dalla retorica del buoncostume e hanno la forza di sfidare la morale che non vede la libertà del corpo e per questo lo criminalizza.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance