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Aprile 2025


28 apr

Tourneè

immagine di copertina La Terra eternamente rispettabile

La Terra eternamente rispettabile

Visioni
di Gigi Mangia

L’invito ed in particolare l’impegno per rispettare la Terra ci viene dal movimento internazionale dei giovani i quali nella loro saggezza ed in particolare del loro diritto al futuro hanno gridato che : la Terra é eternamente rispettabile e che tutti dobbiamo ascoltare gli scienziati e attuare i loro progetti. La crisi internazionale del clima, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento degli oceani, il consumo del suolo dicono che siamo in ritardo e che dobbiamo cambiare il nostro comportamento e soprattutto il modello di sviluppo. Il pensiero che la terra é eternamente rispettabile, viene dal lontano dagli antichi filosofi e dai poeti che hanno scritto pagine profonde e meravigliose che abbiamo perso perché non abbiamo saputo studiarle. Siamo in ritardo, dovevamo fermarci prima.

“Questo ti voglio dire ci dovevamo fermare. Lo sapevamo. Lo sentivamo tutti ch’era troppo furioso il nostro fare. Stare dentro le cose. Tutti fuori di noi. Agitare ogni ora – farla fruttare. Ci dovevamo fermare e non ci riuscivamo. Andava fatto insieme. Rallentare la corsa. Ma non ci riuscivamo. Non c’era sforzo umano che ci potesse bloccare. E poiché questo era desiderio tacito comune come un inconscio volere – forse la specie nostra ha ubbidito slacciato le catene che tengono blindato il nostro seme. Aperto le fessure più segrete e fatto entrare. Forse per questo dopo c’è stato un salto di specie – dal pipistrello a noi. Qualcosa in noi ha voluto spalancare. Forse, non so. Adesso siamo a casa. È portentoso quello che succede. E c’è dell’oro, credo, in questo tempo strano. Forse ci sono doni. Pepite d’oro per noi. Se ci aiutiamo. C’è un molto forte richiamo della specie ora e come specie adesso deve pensarsi ognuno. Un comune destino ci tiene qui. Lo sapevamo. Ma non troppo bene. O tutti quanti o nessuno. È potente la terra. Viva per davvero. Io la sento pensante d’un pensiero che noi non conosciamo. E quello che succede? Consideriamo se non sia lei che muove. Se la legge che tiene ben guidato l’universo intero, se quanto accade mi chiedo non sia piena espressione di quella legge che governa anche noi – proprio come ogni stella – ogni particella di cosmo. Se la materia oscura fosse questo tenersi insieme di tutto in un ardore di vita, con la spazzina morte che viene a equilibrare ogni specie. Tenerla dentro la misura sua, al posto suo, guidata. Non siamo noi che abbiamo fatto il cielo. Una voce imponente, senza parola ci dice ora di stare a casa, come bambini che l’hanno fatta grossa, senza sapere cosa, e non avranno baci, non saranno abbracciati. Ognuno dentro una frenata che ci riporta indietro, forse nelle lentezze delle antiche antenate, delle madri. Guardare di più il cielo, tingere d’ocra un morto. Fare per la prima volta il pane. Guardare bene una faccia. Cantare piano piano perché un bambino dorma. Per la prima volta stringere con la mano un’altra mano sentire forte l’intesa. Che siamo insieme. Un organismo solo. Tutta la specie la portiamo in noi. Dentro noi la salviamo. A quella stretta di un palmo col palmo di qualcuno a quel semplice atto che ci è interdetto ora – noi torneremo con una comprensione dilatata. Saremo qui, più attenti credo. Più delicata la nostra mano starà dentro il fare della vita. Adesso lo sappiamo quanto è triste stare lontani un metro.”

Poesia di Mariangela Gualtieri

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immagine di copertina La luce per credere

La luce per credere

Visioni
di Gigi Mangia

Il melocotogno in fiore: è primavera nel Salento. La luce, il sole, i colori animano il nostro sentire, i profumi orientano i nostri passi, i corpi scoprono la terra. I suoni delle campane e i canti dei riti preparano la fede per la festa della Pasqua. La lampada della luce nel santuario del Capo di Leuca, tiene viva la speranza e la pace nel mondo. È questa la Pasqua che ci auguriamo di vivere, di fare quel passaggio di fede dalle tenebre alla luce nel Verbo della Resurrezione.

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immagine di copertina Nei filosofi dell’illuminismo il progetto dell’utopia di una Europa unita

Nei filosofi dell’illuminismo il progetto dell’utopia di una Europa unita

Visioni
di Gigi Mangia

Interessanti pagine di giornale si sono scritte sul manifesto di Ventotene, scritto da Ernesto Rossi, Alghero Spinelli ed Eugenio Colornio, sopportati dalla tedesca Ursula Hirschmmann, nel 1941 come soluzione politica contro la grande guerra che stava distruggendo l’Europa e causando milioni di morti. Il manifesto di Ventotene aveva un grande respiro politico, sicuramente attuale nella crisi dell’Europa del nostro presente.
Il progetto di Europa Unita era già presente nei filosofi dell’Illuminismo. Il pensiero politico dei filosofi illuministi era: meno nazionalismi e meno guerre.
Il saggio che fece scuola fu quello Project Pour Rendre la Paix Perièll en Europe (1711), del filosofo precursore del pacifismo Charles Irenèe Castel de Saint-Pierre. Egli immaginó la creazione di una istituzione sovranazionale guidata da rappresentanti dei vari stati europei pronti a risolvere i contrasti in ambito economico, politico e militare. I paesi aderenti avrebbero ceduto parte della loro sovranità per sottomettersi a leggi comuni, ricevendo in cambio la pace e i vantaggi importanti di avere la facilitazione dei commerci e soprattutto la riduzione delle spese militari. Queste idee furono riprese ed approfondite dal filosofo Jaques Rousseau e dal filosofo delle classi popolari Voltaire.

Fu peró il filosofo Immanuel Kant nel 1795 a pubblicare un trattato a sostegno della pace in cui prospettava un futuro senza conflitti nel mondo, grazie alla scomparsa degli eserciti nazionali e al superamento dei concetti di sovranità nazionale. L’utopia dei filosofi illuministi oggi è fondamentale e attuale perché ci indica la strada per evitare il ritorno della nostalgia dei nazionalismi del passato, che in Europa portarono guerre e milioni di morti.
Alla politica per cambiare serve studiare.

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immagine di copertina Il grafico che sconvolge il mondo: la paura dei dazi di Donald Trump

Il grafico che sconvolge il mondo: la paura dei dazi di Donald Trump

Visioni
di Gigi Mangia

Nel giardino delle rose, la Casa Bianca, Donald Trump in un grafico comunica al mondo il suo disegno sui dazi, causando paura e sconvolgendo l’intero mondo. È una vera dichiarazione commerciale ma i dazi sono il provvedimento più sbagliato secondo tutti gli economisti. Il giorno d’oro, della liberazione degli stati uniti, è il giorno della paura dei mercati finanziari in cui si sono bruciati miliardi.

È un giorno di paura, di ritorno al grande attentato dell’11 settembre, che cambió la storia degli Stati Uniti. I numeri di Trump sono folli e irrazionali, giudicati sbagliati dagli esperti. I dazi hanno un disegno di affermare nuove frontiere nel mondo : A. Stabilire una alleanza con la Russia di Vladimir Putin, al quale Trump risparmia i dazi e si impegna per cancellare le sanzioni alla Russia e consentire alle banche di avere il riconoscimento di operare sui mercati;
B. allontanare la Cina dalla Russia;
C. Di avere libertà di sfruttare le terre rare dell’Ucraina,;
D. escludere dalle trattative di pace l’Europa e di impedire all’Ucraina di entrare a far parte della NATO.
L’altro grande interesse per Trump è quello dell’energia: il controllo del mercato del gas e del petrolio, da fare con la Russia e l’Arabia Saudita del principe Mohammad bin Salman Al Sa’ud, leggi i colloqui a Riad in Arabia. Sono in poche parole, ma molto chiare le scelte dell’amministrazione Trump: confini, muri, dazi, terre da occupare attraverso trattative o con le armi come la Groenlandia. La crisi è generale, dal 2019, prima la grande epidemia del Covid, poi la guerra in Ucraina, i dazi con i quali Trump vuole cambiare gli equilibri del mondo. C’è tanta paura e poco pensiero, la diplomazia è disarmata, la democrazia liberale è affossata: sul diritto prevale il voto del consenso popolare, infatti comanda e ha la maggioranza.
Per noi che siamo cooperativa culturale, il cui impegno è quello della ricerca, dello studio, dei linguaggi performativi e tetrali, seguire le comunicazioni di Trump è interessante perchè ci aiuta a svolgere il ruolo di tetro culturale aperto alla società.

Il presidente Trump non firma i suoi ordini esecutivi con la penna di valore ma con grande gesto con un vistoso pennarello. La rivoluzione Trumpiana è nuova e profonda, chiara e semplice nei singoli: nel grafico dei dazi nella firma col pennarello.

Questa forma di comunicazione con il popolo, con un linguaggio semplice e diretto, senza mediazione, lo troviamo proprio nel vocabolario che Trump ha reso obbligatorio nella comunicazione sua e dei suoi ministri.

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