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Teatro Metastasio / BRAT

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Tourneè

Tourneè

Produzioni

Per fare un teatro di mani, pensieri, piedi e parole, di cuori, di occhi e di sogni

di Sarah Kane

Psychosis 4:48 (2002)

Azioni suicide

Terminato di scrivere una sola settimana prima di suicidarsi, 4:48 Psychosis di Sarah Kane è un testo che colpisce per la sua cruda, e allo stesso tempo struggente, capacità di mettere il lettore di fronte al dolore senza via di uscita del disagio di vivere.
Leggendolo, sentiamo nelle parole della Kane quelle stesse ansie e paure che spesso incontriamo sul nostro cammino.
È un testo – un testamento? – complesso da studiare e mettere in scena perché si sottrae all’immagine classica che abbiamo di un testo teatrale: nessun personaggio dichiarato, lampi di poesia, monologhi e dialoghi che si intrecciano, elenchi di numeri e parole. E allora che fare? Prendere a modello di personaggi cinque donne che come la Kane sono affogate in quelle
ansie e paure e partire da lì per dare corpo e voce alle pagine della Kane. Marina Cvetaeva, Marylin Monroe, Sylvia Plath, Amelia Rosselli, Virgina Woolf, queste le cinque artiste che ci hanno ispirato. Grazie alle loro biografie, ai segni che il loro passaggio ha lasciato, le cinque attrici che interpretano il testo della Kane sono riuscite ad avere corpi e voci pronti ad affrontare le parole della Kane, coralmente e individualmente. Un lavoro di accurata osmosi tra la storia personale delle artiste, i testi che via via venivano affrontati per tradurli in azioni teatrali e le attrici. Della Cvetaeva, della Monroe, della Plath, della Rosselli e della Woolf alla fine in scena resta solo un’eco lontana, a tratti anche difficilmente identificabile, fatta di piccoli gesti rubati alle loro vite, di ritmi e di sguardi sottratti alle loro piccole manie.


dedicato a Marina Cvetaeva, Marilyn Monroe, Sylvia Plath, Amelia Rosselli, Virgina Woolf e Sarah Kane creato da Graziana Arlotta, Eleonora Carriero, Angela De Gaetano, Linda De Lorenzis, Cecilia Maffei regia Simona Gonella cura tecnica Marco Oliani e Mario Daniele foto di Tony D’Urso