Calendario

Aprile 2020


16 lug

Socìetas/Romeo Castellucci

Senza Titolo

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Socìetas/Romeo Castellucci

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17 lug

Socìetas/Romeo Castellucci

Senza Titolo

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

Senza Titolo

Ludovica Rambelli Teatro

La conversione di un cavallo

Ludovica Rambelli Teatro

La conversione di un cavallo


18 lug

Socìetas/Romeo Castellucci

Senza Titolo

Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

Senza Titolo

Andrea Baracco / Cardellino srl

Metamorfosi


19 lug

Nicola Lagioia

Presto saprò chi sono

Pippo Delbono

Di notte


20 lug

Stefano Massini

Alfabeto delle emozioni


21 lug

Concita De Gregorio e Erica Mou/Teatri di Bari

Un’ultima cosa


22 lug

Ermanna Montanari/Albe

Vergine madre, figlia del tuo figlio


23 lug

Masque teatro e a seguire Dewey Dell

Voodoo

Dewey Dell

Deriva traversa

Teatro Koreja

Paladini di Francia


24 lug

Spellbound Contemporary Ballet

The real you

Leo Bassi

70 Anni


25 lug

Parini Secondo + Parini Secondo / Bremo

Speeed +What will happen tomorrow

Ivo Dimchev

Top Faves

immagine di copertina Ricordo di Gianni Rodari

Ricordo di Gianni Rodari

Visioni
di Gigi Mangia

Il 14 Aprile di 40 anni fa moriva Gianni Rodari in ospedale, l’intellettuale che insegnò a vivere con le parole e a scoprire la vita con la fantasia. Oggi abbiamo un grande bisogno della filosofia di Gianni Rodari. Ci sentiamo chiusi in casa e viviamo male il nostro tempo. Subiamo la siepe ansiogena: “che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”. La fragilità del nostro Io non regge il pericolo invisibile e va in frantumi; come un cristallo finisce in pezzi la nostra identità. L’Io perde la sua centralità e non è più “la misura di tutte le cose”. È il tramonto dell’identità liberare teorizzata dal filosofo John Locke alla fine del 1600 nel saggio sull’ intelletto. Nel 1960, Gianni Rodari completava la sua teoria sulla grammatica dell’immaginazione e indicava un mondo costruito sul punto di vista dei bambini. La sua favola “Il palazzo di gelato” in piazza Maggiore, nella città di Bologna, è una festa di gioia sociale con il coinvolgimento di tutti i bambini per la realizzazione ed in particolare per la vecchia invalida, che nella sua sedia a rotelle di gelato lecca felice i braccioli, disinvolta e piena di vita. La favola di Rodari indica la fiducia nell’ Italia che trovava la forza della rinascita nella liberazione e nell’ architettura sociale che progettava la città per tutti. E fu ancora in Emilia, che Gianni Rodari, in compagnia del suo amico Loris Malaguzzi che volle progettare il modello di scuole di Reggio e Modena, per educare i bambini sin dall’ inizio al sapere e a usare la conoscenza. Gianni Rodari, ricco di valori sociali, sapeva bene che la cultura è il cibo della mente e che la scuola è il posto migliore dove imparare a mangiare e a crescere. Il punto di vista dei bambini ci salverà; le loro parole, semplici e sincere, ci porteranno al porto della serenità, lontani dalla paura. È proprio vero, oggi più che mai, che nelle Favole c’è il mondo migliore.

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16 lug · 18 lug

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Senza Titolo

17 lug

Ludovica Rambelli Teatro

La conversione di un cavallo