Calendario

Aprile 2022


16 lug

Socìetas/Romeo Castellucci

Senza Titolo

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17 lug

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Ludovica Rambelli Teatro

La conversione di un cavallo

Ludovica Rambelli Teatro

La conversione di un cavallo


18 lug

Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Andrea Baracco / Cardellino srl

Metamorfosi


19 lug

Nicola Lagioia

Presto saprò chi sono

Pippo Delbono

Di notte


20 lug

Stefano Massini

Alfabeto delle emozioni


21 lug

Concita De Gregorio e Erica Mou/Teatri di Bari

Un’ultima cosa


22 lug

Ermanna Montanari/Albe

Vergine madre, figlia del tuo figlio


23 lug

Masque teatro e a seguire Dewey Dell

Voodoo

Dewey Dell

Deriva traversa

Teatro Koreja

Paladini di Francia


24 lug

Spellbound Contemporary Ballet

The real you

Leo Bassi

70 Anni


25 lug

Parini Secondo + Parini Secondo / Bremo

Speeed +What will happen tomorrow

Ivo Dimchev

Top Faves

immagine di copertina Parole che inquinano altre parole

Parole che inquinano altre parole

Visioni
di Gigi Mangia

Ci sono parole che inquinano altre parole. Crimini di guerra incriminano le parole Pace e Civiltà. Sono queste, parole pesanti fanno molto male e graffiano il nostro pensiero.

Nel 1948, gli Stati vittoriosi che avevano sconfitto il nazismo, approvarono la Dichiarazione dei Diritti Inviolabili delle persone per evitare che nel futuro si potessero verificare crimini di guerra contro l’umanità. Fu l’Unione Sovietica a non approvare quella dichiarazione.

Oggi Vladimir Putin viola la dichiarazione, in particolare l’art. 1, aggredendo l’Ucraina e commettendo crimini di guerra, uccidendo donne e bambini, bombardando scuole, forni e ospedali. La guerra di Putin, contro l’Ucraina, usa le armi nel ‘900 ma è diversa perché non è più la guerra simmetrica degli eserciti, gli uni contri gli altri, ma è quella che coinvolge la società civile. È una guerra, infatti, che usa i corpi per imporre il terrore come forza di vittoria nell’esercizio della violenza ed esibisce i corpi stuprati delle donne violentate e sgozzate, i corpi dei civili sparati nella schiena e colpiti nel volto, per dimostrare la propria bandiera del disprezzo e dell’odio verso gli ucraini. È una guerra di propaganda. Le immagini, le lacrime, le parole disperate, le fotografie arrivano e le conosciamo nelle nostre case.

Le esaminiamo seduti comodi nei salotti e il rischio è quello di non sentirsi coinvolti nella guerra e quindi di essere fuori dal pericolo. La guerra invece la subisce L’Ucraina, ma è rivolta contro l’Europa, le sue leggi, i suoi valori, la sua democrazia. Il modello strategico della guerra di Putin è quello di ritornare alla grande Unione Sovietica. La guerra, quindi non riguarda solo l’Ucraina, ma coinvolge l’Europa e l’intero Occidente. Dopo i crimini di guerra della Seconda guerra mondiale il poeta Giuseppe Ungaretti, che conosceva la guerra del ‘900 per averla vissuta come combattente, scrisse una poesia “Non gridate più” con la quale ci invitava a trovare il rispetto della dignità dell’uomo nel silenzio.

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