Calendario

Maggio 2023


16 lug

Socìetas/Romeo Castellucci

Senza Titolo

Socìetas/Romeo Castellucci

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17 lug

Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

Senza Titolo

Ludovica Rambelli Teatro

La conversione di un cavallo

Ludovica Rambelli Teatro

La conversione di un cavallo


18 lug

Socìetas/Romeo Castellucci

Senza Titolo

Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

Senza Titolo

Andrea Baracco / Cardellino srl

Metamorfosi


19 lug

Nicola Lagioia

Presto saprò chi sono

Pippo Delbono

Di notte


20 lug

Stefano Massini

Alfabeto delle emozioni


21 lug

Concita De Gregorio e Erica Mou/Teatri di Bari

Un’ultima cosa


22 lug

Ermanna Montanari/Albe

Vergine madre, figlia del tuo figlio


23 lug

Masque teatro e a seguire Dewey Dell

Voodoo

Dewey Dell

Deriva traversa

Teatro Koreja

Paladini di Francia


24 lug

Spellbound Contemporary Ballet

The real you

Leo Bassi

70 Anni


25 lug

Parini Secondo + Parini Secondo / Bremo

Speeed +What will happen tomorrow

Ivo Dimchev

Top Faves

immagine di copertina rassegna ANNA CAPPELLI<br>di Annibale Ruccello

Teatro dei luoghi >festival internazionale //

il passato è un paese straniero

2023

Renato Chiocca/Giada Prandi

ANNA CAPPELLI
di Annibale Ruccello

foto ANNA CAPPELLI<br>di Annibale Ruccello

Nell’ultimo lavoro drammaturgico di Annibale Ruccello, il monologo di una “deportata” della vita; una donna che prova, attraverso rinunce e compromessi, ad essere felice.

Latina, anni ’60. Trasferitasi da Orvieto per lavorare come impiegata comunale, Anna vive in affitto dalla signora Rosa Tavernini passando le sue giornate tra casa e lavoro, da sola. Le sue piccole certezze cominciano a crollare quando a casa suo padre vuole dare la sua camera a sua sorella Giuliana e quando, un giorno a lavoro, incontra Tonino, il ragionier Tonino Scarpa.

NOTE DI REGIA

Un testo, un’attrice e il teatro come spazio della mente. Ho sempre considerato questo testo di Ruccello un piccolo capolavoro contemporaneo per sintesi, poesia e complessità,   e quando finalmente Giada Prandi ha accettato la mia proposta di interpretarlo, la nostra Anna Cappelli ha cominciato a vivere, rivelandosi immediatamente per la sua universalità, fuori dal tempo.

Vive nell’Italia del boom, ma è vittima di un’implosione che la porta alla disperazione.

Come molti di noi oggi sovraesposti agli stimoli dei social network, della pubblicità e di modelli di vita esterni al nostro reale quotidiano, Anna ha una sovraesposizione mentale ed emotiva che contrasta con le sue capacità di elaborazione. E’ un’impiegata. La sua estrazione la costringe ad emigrare per lavoro, e dalla tradizionale Orvieto si muove a Latina, una città nuova (la nostra città, di Giada Prandi e mia) fondata dal Fascismo e allora priva di radici identitarie. Condivide quindi con molti di noi oggi uno stato d’animo di sradicamento. Si muove per lavoro con delle aspettative e dei desideri che non riuscirà a concretizzare e che faranno emergere in lei il suo lato più oscuro. Si attacca alla casa, all’amore, ma sprofonderà nell’abisso.

Nel nostro allestimento abbiamo cercato di entrare nella testa e nel corpo di Anna, per raccontarla in tutte le sue sfumature, nei suoi pensieri e nelle sue emozioni, stilizzandola ma andando oltre la maschera, mantenendo il palco come la scatola vuota che lei stessa vuole creare, teatro di un viaggio empatico e straniante nell’animo umano, che parte commedia e finisce in tragedia.


con Giada Prandi scene Massimo Palumbo  costumi Anna Coluccia  luci Gianluca Cappelletti  musiche Stefano Switala regia Renato Chiocca