GLI ESAMI DI STATO QUEST’ANNO COMPIONO 100 ANNI.
Visioni
di Gigi Mangia
L’esame di stato fu istituito dal filosofo Giovanni Gentile nel 1923 e per questo l’esame di stato di quest’anno fa 100 anni.
Dalla riforma della scuola di Gentile, l’esame di stato è rimasta più o meno quella del grande filosofo, sostanzialmente è cambiata la severità. Rimane ancora però per gli studenti, la prima grande prova di maturità del percorso di studio. È un appuntamento fatto di tensione e di giusta preoccupazione, ma va vissuto con impegno e senza essere condizionati dalla preoccupazione.
È un impegno, di prova con se stessi che va affrontato con spirito socratico; quindi, con la consapevolezza di fare esercizio delle competenze e delle conoscenze acquisite attraverso lo studio, dando dimostrazione attraverso il dialogo, di essere preparati e capaci di orientarsi nelle diverse discipline.
È una prova molto importante nel tempo della formazione perché è il momento del passaggio più importante della vita e quindi della scelta di quale università frequentare per completare la propria formazione. Bisogna scegliere assecondando la propria passione, ascoltando gli interessi cresciuti con lo studio, nella propria soggettività. Non bisogna mai sacrificare o negare la propria passione, perché significa favorire il suicidio della propria soggettività.
Il tempo che stiamo vivendo è quello più difficile, perché siamo in un processo di profonde trasformazioni sociali e culturali è quindi difficile stabilire quale strada scegliere per il futuro migliore. L’esame di stato è la prova che rende possibile la scelta più utile da fare nel rispetto delle proprie ambizioni.
Teatro Koreja si è molto interessato della formazione degli studenti, collaborando con la scuola, per questo fa gli auguri migliori a tutti gli studenti perché il loro esame sia il traguardo più utile, più soddisfacente e più felice, a conclusione del proprio percorso di studio.