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Tourneè

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immagine di copertina L’orchestra del mare

L’orchestra del mare

Visioni
di Gigi Mangia

L’arte non rinuncia mai al suo coraggio di lottare per abbattere le barriere e promuovere con la cultura, in particolare con la musica, la liberazione dell’uomo realizzando l’orchestra del mare.
Il progetto: “Metamorfosi”, unico, innovativo, coraggioso, forte nei contenuti culturali e sociali del carcere di opera a Milano coinvolgendo i detenuti nel lavoro e guidati dai maestri liutai e maestri esperti della scuola stradivari, sono riusciti a costruire strumenti musicali recuperando i legni delle barche dei migranti distrutte e destinate al fuoco.

“Metamorfosi” così è diventato la realizzazione dell’orchestra del mare fatta di 14 strumenti: 8 viole, 4 violini, una chitarra ed un contrabbasso a forma di barca. Anche la scelta del colore degli strumenti musicali è fortemente indicativa della creatività e del coraggio che traspare nell’azzurro del mare e nell’azzurro più chiaro ad indicare il dolore e disperazione delle lacrime dei disperati. L’arte non conosce ostacoli al suo cammino e le sue strade portano sempre al porto della creatività, dove la bellezza scalda il cuore.

L’arte trionfa, guida la mano, ispira i gesti e porta i legni delle barche lasciati sulle spiagge di Lampedusa nel carcere di Milano, unendo i luoghi dei disperati, degli esclusi, degli emarginati sociali e fa cadere il muro della paura e il rifiuto del diverso proponendo l’Orchestra del mare, portando la musica al teatro La Scala, il teatro più famoso al mondo, costruito subito dopo la seconda guerra mondiale per indicare con la cultura il futuro del riscatto. È stato un concerto unico e diverso. La cura del programma musicale è stata affidata al maestro di violino Mario Brunello. L’orchestra del mare ha eseguito musica barocca, classica, di Bach e musica africana. Due interventi sono stati particolari: una canzone popolare della Chiesa greco-ortodossa del 1300 dell’Ucraina, e una del grande maestro, Giovanni Soli, grande ricercatore e innovatore della musica mediterranea e già maestro concertatore della Notte della Taranta nel Salento. Il concerto è stato un trionfo e un grande successo. Ha promosso una visione aperta e nuova di ascoltare e vivere la musica, aperta al conoscere, al comprendere, all’amare educando a rinunciare di alzare il dito contro l’altro. Così l’orchestra del mare è una speranza perchè apre una strada nuova verso il grande problema degli emigrati rispetto a cui le risposte della politica sono repressive e quindi incapaci di dare soluzione a politiche di accoglienza.

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