La guerra cancella la libertà
Visioni
di Gigi Mangia
La guerra cancella la libertà.
La parola più in crisi del nostro tempo di guerra, che ha perso il suo valore, che è stata svuotata del suo significato, che è stata privata della sua straordinaria forza di ispirare le lotte degli oppressi, è libertà. La guerra porta morte; con la guerra perdono la vita i civili, la subiscono i bambini, i quali sono mutilati; gli ospedali vengono distrutti e non possono essere curati. I bambini della Palestina non hanno acqua da bere e quella che riescono a bere è inquinata. Non hanno la scuola, né casa né pane, e il virus della poliomielite si diffonde con rapidità: sono 640.000 i bambini da vaccinare per evitare loro invalidità permanenti. I medici, a causa della guerra, sono costretti a curare i bambini in condizioni estreme e difficili.
Da più parti si dice che la guerra di Israele è combattuta per la libertà e quindi può uccidere gli innocenti, come i bambini. I grandi della Terra parlano e non vedono, sono indifferenti al dolore, non partecipano al tempo della morte degli innocenti, che non hanno alcuna responsabilità nella guerra. I grandi della Terra hanno perso la forza politica di risolvere i conflitti, la storia, la parola libertà. Dei bambini mutilati rimarranno solo le foto, ma nessuno si occuperà della loro vita, difficile e faticosa, di essere stati mutilati dalla guerra, di essere stati condannati a non avere futuro.
La forza prevale sulla ragione e le diplomazie sono disarmate: mi chiedo se le Nazioni Unite abbiano ancora un ruolo.