Calendario

December 2020

Non sono previsti spettacoli per il mese selezionato.

immagine di copertina Caro Teatro…

Caro Teatro…

Un vuoto di pagine bianche senza le parole del pensiero riservato dentro le mura

Visioni
di Gigi Mangia

Lettera di Natale

Carissimi, quest’anno il Natale del teatro sarà senza festa, un’interruzione amara che disorienta. Un vuoto. Pagine bianche senza che le parole del pensiero possano trasformarsi sul palcoscenico vivo, che aspetta di essere visto e applaudito dal pubblico.

Il teatro lavora in solitudine, resistendo e vincendo ogni sconforto. Oggi il teatro è chiuso alla nostra vita, chiuso al bisogno di cultura e all’emozione degli spettacoli. Siamo disorientati e ci sentiamo orfani delle strade maestre. Siamo in silenzio, un silenzio utile, che ci conduce alla domanda più antica della storia: che fare per riparare la rottura dell’uomo con la natura? Come superare la distanza sociale tra le persone? Come tornare al contatto e superare la paura di toccare i corpi?

Ci rendiamo conto che non basta e ci interroghiamo ancora su cosa sia necessario fare per trovare la strada che ci porti fuori dalla crisi, che ci aiuti ad incontrare i maestri, che ci porti ad aprire i teatri.

Abbiamo bisogno di avere luoghi del pensiero dove incontrare la creatività dell’arte, vitamina per la mente. Abbiamo bisogno di vivere l’arte e contemplare il bello. Il tempio è la casa della contemplazione, della scoperta delle parole, dell’incontro di maestri con cui imparare a vivere il tempo condiviso con gli altri.

Fin dall’antichità le città hanno avuto teatri aperti, a Lecce il Teatro Romano e l’Anfiteatro, per crescere e non subire la solitudine inutile. Noi invece i teatri li abbiamo chiusi, causando la morte delle città, diffondendo la solitudine malata e pericolosa. Il teatro è il tempio della preghiera laica dove abbiamo il dovere di pensare e di costruire il futuro; dove fare la strada insieme per ritornare a vivere la nostra vita sulla terra, senza paura. Dobbiamo imparare a fare come le piante, che trasformano il fiore in frutto per nutrire il corpo e rendere felice la mente.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina Giornata internazionale della dichiarazione universale dei diritti dell’ uomo

Giornata internazionale della dichiarazione universale dei diritti dell’ uomo

10 dicembre

Visioni
di Gigi Mangia

Il 10 Dicembre 1948, giornata della dichiarazione dei diritti universali dell’uomo, è una giornata di svolta dopo le grandi e terribili guerre mondiali, per gli Stati circa il rispetto della persona.

Tale Dichiarazione doveva impegnare tutti gli Stati al rispetto e al riconoscimento della mobilità dei popoli in fuga dalle grandi guerre come i profughi, che abbandonano la loro terra e la loro casa a causa della guerra ( vedi l’ art. 4).

Le cronache di questi ultimi anni riempiono pagine di giornali che raccontano la violenza e il mancato rispetto dei diritti della persona. È questo il mondo degli invisibili.

Sono famiglie, interi villaggi che sfidano la morte nel mare e affrontano la violenza sulla terra sfidando, alle frontiere, i poliziotti armati che per fermarli li violentano con sbarre di ferro arroventate, li feriscono col filo spinato, li aggrediscono con cani feroci. Nessuno vede la violenza contro cittadini in fuga inermi, nessuno si indigna per le donne stuprate nei centri profughi “lager” della Libia e della Siria.

Basta questo per mettere in evidenza come sia lontano il rispetto della Dichiarazione Universale dei diritti della persona. In particolare per noi italiani che dovremmo ricordare la figura di Giulio Regeni che prima di essere ucciso, è stato torturato.

Per questo, nel nostro impegno verso la
Dichiarazione Universale, dedichiamo questa giornata a Giulio Regeni e
chiediamo giustizia per un giovane che è morto nel segno del rispetto dei
diritti della persona.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina Giornata  internazionale delle  persone con disabilità

Giornata internazionale delle persone con disabilità

3 dicembre

Visioni
di Gigi Mangia

Nella vita sociale dei disabili c’è un
muro di cristallo, che non si vede, ma è insuperabile ed è, quindi, difficile
da abbattere: è quello del pregiudizio pesante come un macigno. La disabilità è
un’esistenza dura di lotta contro l’infausto fato. Nella poesia “La sera del dì festa” il poeta Giacomo
Leopardi accusa il destino:

“a te
la speme nego – mi disse, – anche la speme; e d’altro non brillin gli occhi
tuoi se non di pianto”
.

Il poeta filosofo della vita ci ha insegnato che la disabilità è quella di fare i conti di persona con la durezza della vita. Essere disabili oggi, vuol dire essere in lotta per non restare soli, per non essere esclusi e per non essere solo assistiti con pochi soldi.

Il vuoto sociale, causato dal Covid19, ha notevolmente aggravato la vita delle persone disabili: nella scuola, nel lavoro, nelle relazioni sociali, in famiglia. Il conto della crisi lo pagano sempre i più deboli percepiti come un peso per la società. La lotta, però, per non finire nell’inferno della crisi, non deve riguardare solo le persone con disabilità, ma anche i giovani, le donne, gli anziani e una società che immagina il futuro senza barriere e che non lascia indietro nessuno.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance