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November 2023

Non sono previsti spettacoli per il mese selezionato.

immagine di copertina La violenza contro le donne nasce nel patriarcato, nelle parole, negli aggettivi

La violenza contro le donne nasce nel patriarcato, nelle parole, negli aggettivi

Visioni
di Gigi Mangia

Quando c’è un femminicidio pensiamo subito al mostroperché non vogliamoaffrontare il vero problema: la violenza contro le donne.

La morte incomprensibile della giovanissima Giulia Cecchettin, dovuta alla mano feroce di un giovane “suo fidanzato”, ragazzo perfetto di famiglia benestante, causa sgomento sociale. Si disegna il volto del mostro e si bussa al portone della scuola, dove riflettere e fare un minuto di silenzio, per capire.

Alla scuola si propone il compito dell’educazione dei sentimenti, mentre solo appena venti giorni fa, in Senato è stato bocciato un emendamento sull’educazione sessuale a scuola con urla e insulti da un parlamentare “Rossano Sasso” il quale aveva avuto in passato il ruolo di viceministro proprio nell’istruzione. Questa è la politica. La classe politica si è poco interessata in passato e poco ha fatto su quale modello di cittadino formare, venendo meno anche all’attuazione della Costituzione e ha delegato il compito alla scuola senza dare i mezzi e le risorse per attuarlo. È vero. La scuola ha una grande forza e ha un sicuro patrimonio di pedagogia sociale per realizzare il percorso del superamento della violenza contro le donne attraverso l’educazione.

“Un bambino, un insegnante, un libro, un quaderno, una penna possono cambiare il mondo solo se non sono lasciati soli e vanno perciò aiutati e assecondati” Malala Yousafzai. Spetta alla scuola il compito di educare a trovare e a maturare una grammatica rispettosa delle diversità, declinata nelle parole e negli aggettivi in cui, con forza, trova luce la soggettività di tutti e di ciascuno. Bisogna riconoscere la differenza fra uomo e donna in cui la donna è superiore nella capacità di amare e di sentire l’Altro. Bisogna educare a superare il buio dell’odio, che dal profondo accende nelle viscere del maschio la violenza contro la donna quando sente la fine del rapporto perché lo subisce come sconfitta, come perdita del suo potere sulla donna di cui percepisce il corpo come sua proprietà esclusiva.

La scuola inclusiva rende la città più felice e più accogliente: eguaglianza, pluralismo, riconoscimento e valorizzazione delle diversità favoriscono un percorso rispettoso dei bisogni che nel dialogo educativo emergono e si manifestano riconoscendosi. La violenza contro le donne nasce nella società, scorre nelle parole, l’invenzione del mostro serve per nascondere alla storia l’origine della violenza contro le donne nella storia e nelle religioni.

Viviamo il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per capire come poter scrivere la parola “fine” al patriarcato e liberare tutte le donne da qualunque forma di violenza.

La diversità che mi fece stupendo

e colorò di tinte disperate

una vita non mia, mi fa ancora

sordo a comuni istinti, fuori dalla

funzione che rende gli uomini servi

e liberi.

Versi di Pierpaolo Pasolini, Poesie Inedite 1964.

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immagine di copertina Vivere ancora di filosofia

Vivere ancora di filosofia

Visioni
di Gigi Mangia

l 16 novembre é la giornata mondiale del filosofo, una figura ancora viva e utile al pensiero che resiste nel tempo che ci aiuta a superare la crisi e la paura dell’intelligenza artificiale.

La scuola e tutta la Accademia sono coinvolte nell’ approfondire il ruolo dell’intelligenza artificiale e in particolare la crisi dell’uomo il quale si sente privato dei mezzi dell’intelligenza e quindi dell’esercizio del pensiero.

Pensare vuol dire indagare, stabilire relazioni, dialogare con diverso, tessere il filo dell’essere. L’intelligenza artificiale sicuramente risolve moltissimi problemi, scrive testi, progetta paesaggi, risolve teoremi; il limite dell’intelligenza artificiale é quello di non avere la soggettività cioé l’intelligenza artificiale non é soggetto e quindi manca di coscienza, non ha il metro della valutazione.

Al contrario il filosofo si muove interrogando l’uomo, affronta i suoi problemi, lo accompagna nel suo percorso del tempo, lo guida nell’intelligenza.

La giornata mondiale del filosofo certifica ancor di più l’importanza della filosofia e il ruolo di maestro del filosofo. Sono passati secoli ma Socrate é ancora vivo ed é utilissimo al nostro tempo ancor di più per non subire la paura dell’intelligenza artificiale ma trovare modi e tempi per discutere nella scuola che non ha paura e sente invece di avere un grande ruolo nel progettare il futuro che vogliamo essere.

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immagine di copertina La striscia di Gaza diventa terra di inferno

La striscia di Gaza diventa terra di inferno

Visioni
di Gigi mangia

In Palestina, nella terra d’inferno, é sospesa la vita, si é spenta la ragione, c’è solo sante, odio, morte e violenza. Il numero dei palestinesi morti ha raggiunto 11 mila : 3350 sono bambini, 2700 donne, è più di 27000 sono i feriti.

Nella terra del Medio oriente dove le religioni monoteiste, ebraica, cristiana e islamica, spesso sono coinvolte dalla politica e la guerra diventa devastante, il tempo di vita sospeso. Sono ormai 50000 le donne incinta e per loro partorire vuol dire superare condizioni esasperate indicibili, sfidare la morte perché le donne partoriscono lungo le strade, tra le macerie e abortiscono a causa del freddo e della fame.

Negli ospedali non c’é posto, manca l’energia e le sale parto sono inutilizzabili a causa delle bombe. La violenza cieca della guerra non risparmia e colpisce la vita dei bambini. La città di Gaza é un cimitero di bambini, infatti più di tutti , sono i bambini a pagare la guerra con la loro vita. Per loro dal Cielo non arrivano sogni ma bombe, non ci sono stelle. Il rumore delle bombe, di 900kg proibite da sganciare nei centri abitati, riempié di terrore il buio della notte.

L’aria ha il sapore dell’odio, l’odore del sangue innocente. I bambini senza sogni conoscono solo la paura della guerra nel buio freddo e disperato, senza avere un letto e il conforto caldo delle braccia della mamma. Ai bambini palestinesi la guerra ha tolto il cielo, ha negato l’acqua e il pane e ha dato loro l’odio come vita, solo che i bambini non sanno odiare, sono solo capaci di amare. Chiedere la fine della guerra e il riparo dei bambini innocenti che la subiscono non é praticare una facile utopia, al contrario manifestare un vero desiderio di pace, di rispetto della vita di chi é nato per non odiare l’altro.
Stiamo male e subiamo il presente da sconfitti. Certo vivere in un mondo pieno di guerre vuol dire abitare un tempo infelice e vedere sempre più lontano il futuro. Ormai i morti sono troppi ed é urgente perció fermare la guerra che puó portare soltanto l’odio tra i popoli e quindi favorire la guerra voluta da Hamas.

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immagine di copertina Hamas

Hamas

Visioni
di Gigi Mangia

Hamas usa il corpo come arma di guerra, lo svuota del valore, lo priva dell’umano. Lo fecero i nazisti nella guerra agli ebrei. Il corpo diventa arma di paura, disorienta la ragione, togliendole ogni fiducia. Il video in rete delle donne ostaggio di Hamas serve per colpevolizzare Israele per la sua incapacità di liberare gli ostaggi e nel frattempo la forza , la fiducia dei miliziani islamici al leader di Hamas. Per i sequestrati la morte è certa, per noi la loro liberazione è una guerra persa. Nel suo articolo pubblicato su La stampa, Domenico Chirico lo descrive con straordinaria lucidità anche perché egli stesso è stato prigioniero come ostaggio di guerra.

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