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January 2024

Non sono previsti spettacoli per il mese selezionato.

immagine di copertina La mano scrive

La mano scrive

Visioni
di Gigi Mangia

La grande e fondamentale importanza dell’educazione della scrittura a scuola, è soggetta ad una trasformazione culturale epocale: la mano scrive, ma deve fare i conti con la penna e la tastiera del computer, la scrittura digitale peró è quella preferita. Il ruolo e l’importanza della mano nella scrittuara non puó essere superato e meno ancora cancellato.

Scrivere con la mano implica lo stimolo di favorire la conoscenza delle parole, il peso dei significati, il rapporto e la necessità del rispetto delle regole, necessarie per formare un pensiero.
La mano scrive, unisce in un rapporto unico ed esclusivo il corpo con la mente: il dentro e il fuori di noi.
La mano scrive interessa infatti tutte le funzioni del cervello a cui è legato lo sviluppo cognitivo ed affettivo del tempo di formazione personale della persona.
Scrivere con la mano vuol dire fare pensiero, fare la strada della conoscenza, usare il sapere per capire come essere liberi di scegliere e di decidere.

La mano scrive narra il tempo e lo spazio dei tempi di vita dell’uomo, del suo rapporto con la natura.
La scrittura digitale è diversa perchè salta e non prevede tutte le fasi necessarie e presenti al percorso dell’esperienza dell’educazione, della conoscenza e della libertà responsabile. Manca la cretività mentre avvantaggia la facilità dello scrivere contenuti. L’intelligenza artificiale apre orizzonti ancora più estremi nella scrittura. La “grammatica fantastica” della scuola del maestro pedagogista Gianni Rodari, sembra ormai superata, consegnata al passato.
Io credo invece che: il tempo della mano scrive a scuola non è finito e serve ancora, bisogna solo peró conciliare la tastiera del computer con la penna. Il computer ormai è entrato nella nostra quotidianità, il digitale non si puó più fermare.

prossimi Appuntamenti

1 ott

LABPERM /Domenico Castaldo

LE PECORE DELLA LUNA

1, 2, 3, 4, 5 ott

con Domenico Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying del LABPERM

OPEN PRACTICE OPEN MIND IN LIVING BODY

2 ott

Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina Insegnare teatro a scuola

Insegnare teatro a scuola

Visioni
di Gigi Mangia

n Francia, il presidente Emmanuel Macron, propone l’insegnamento del teatro a scuola. La proposta di insegnare a fare teatro nella scuola, oltre ad essere innovativa nella pedagogia, risponde alle grandi esigenze culturali e formative delle nuove generazioni, di vivere lo studio della letteratura.

Il teatro é la casa delle parole, dove si impara a conoscerle, a usarle, a rispettarle, a costruire relazioni. Il teatro infatti é incontro di corpi impegnati nel dialogo a portare fuori nella luce l’io e la voce . Fare teatro vuol dire fare tanta fatica : imparare a memoria i copioni é un grande impegno che stimola la crescita, sviluppa la memoria, cura la mente e più ancora l’autostima, la sicurezza e il controllo delle emozioni.

Fare teatro é fare ricerca di una conoscenza approfondita delle opere letterarie. Per arrivare a recitare bisogna studiare con grande impegno l’autore scelto. Bisogna approfondire la scrittura, conoscere la sintassi e avere grande proprietà della punteggiatura. La scrittura infatti é l’arte più difficile nella recitazione. L’attore deve essere capace di entrare, di condividere per poi rappresentare il personaggio che non deve essere percepito sempre vero è mai finto.

L’attore infatti , per me, é il vero conoscitore critico dell’opera letteraria. Da più parti si denuncia il pericolo di essere arrivati al tramonto dei sentimenti dell’uomo. L’intelligenza artificiale spaventa e disorienta. Insegnare il teatro a scuola in questo momento di crisi é la strada, la nave che porta la generazione Z nel porto, dove trovare i sentimenti e i maestri per impararli a vivere e costruire rapporti orientati alla convivialità. I poeti sono sempre credibili e sinceri e non ti abbandonano mai.

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TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina Baal<br>Una guida per spettatori distratti

Baal
Una guida per spettatori distratti

Visioni
di Teatro Koreja

Un demone, un dio semitico. Baal è tempesta, tuono, pioggia che porta fertilità, fecondità. Baal non è il dio creatore; è movimento, trasformazione. Questa figura intrisa di potenza espressiva è la guida per la stagione teatrale dei Cantieri Teatrali Koreja in corso.
Attraverso rubriche dedicate ad approfondimenti, interviste esclusive e racconti coinvolgenti, Baal si propone come una breve guida per spettatori distratti. Un riferimento per coloro che desiderano essere ispirati, informati e sorpresi dal mondo teatrale.

Cerca tua la copia cartacea in città o ritirala in teatro.


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TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina Le parole servono quando aiutano a capire

Le parole servono quando aiutano a capire

Visioni
di Gigi Mangia

Femminicidio è stata la parola dell’anno 2023. É stato un anno terribile, di violenza contro le donne, i femminicidi sono stati 109 e il nuovo anno é iniziato ancora con un femminicidio.

Il dizionario Treccani della lingua italiana ha inserito la parola femminicidio nelle sue pagine riconoscendo l’importanza della parola femminicidio nella lingua italiana. Il dizionario Treccani, autorità scientifica indiscutibile per la nostra lingua, ha riconosciuto la necessità di inserire il femminicidio nel dizionario aggiornato.

La decisione di inserire il femminicidio é servita molto, non solo per definire con precisione il campo semantico del termine, definendo meglio la metamorfosi della violenza contro le donne nel contesto sociale approfondendo l’origine del modello culturale maschile, ma più ancora per distinguere e chiarire la differenza fra omicidio e femminicidio.

Il femminicidio infatti nasce sempre dentro un rapporto di amore, di affetto, di amicizia,nella coppia, in famiglia. La violenza verso la donna da parte dell’uomo si scatena quando la donna decide di interrompere il rapporto, rivendicando il diritto della sua libertà. Nel modello patriarcale il maschio é primo, é superiore, é esclusivo: la donna é un suo possesso, sottomessa, senza libertà. La scelta di Treccani di inserire e dedicare spiegazioni alla parola femminicidio é di grande rilevanza culturale e di attenzione ai valori civili e aiuta molto anche tutte le istituzioni culturali dalla scuola al cinema, dal teatro all’editoria, alla fotografia e alle biblioteche a promuovere quel grande progetto di educazione ai sentimenti, alle emozioni , all’autocontrollo necessari per riconoscere e rispettare l’altro.

I sentimenti cominciano e vivono con le parole, infatti, proprio le parole aiutano a capire. Ognuno di noi dovrebbe avere un quaderno in cui scrivere tutte le parole necessarie per rispettare l’altro è non offenderlo mai. La lingua é l’abito del nostro carattere.

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