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April 2024

Non sono previsti spettacoli per il mese selezionato.

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L’inclusione scolastica fa un passo avanti

Visioni
di Gigi Mangia

La scuola con il DDL del Ministro Giuseppe Valditara, “semplificazioni”, fa un positivo passo avanti nell’inclusione scolastica dei disabili. Il DDL modifica infatti la normativa del decreto legislativo del 3/04/2017 n66, recante “norme per la promozione per l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”, articolo 1 commi 180 e 181 lettera C della legge 13/07/2017 n107, al fine di garantire la continuità dei docenti a tempo determinato sul posto di sostegno.

La nuova normativa colma finalmente il grave ritardo presente nell’ordinamento scolastico de lungo tempo, che impediva l’effettivo diritto allo studio degli studenti disabili. Questo risultato lo dobbiamo alla lotta delle famiglie che per lunghi anni si sono impegnate per avere la continuità didattica per i loro figli nella scuola.

La continuità didattica non è soltanto un valore pedagogico un principio culturale ma è un rispetto della crescita intellettuale e personale dello studente disabile più vulnerabile. La continuità didattica favorisce il primario interesse dell’alunno disabile, dando piena attuazione ai principi costituzionale così come stabiliti dalla costituzione nel diritto allo studio, perchè favoriscono l’armonioso percorso della formazione socio cognitiva umana, evitandone gli ostacoli.

La scuola inclusiva misura la salute della città. Per il teatro Koreja, che incontra ogni anno più di 10.000 studenti, che collabora con molti docenti e partecipa alla formazione di tutti gli studenti in particolare degli studenti più bisognosi, il DDL “semplificazioni” del Ministro Valditara è visto con grande interesse ed accolto con spirito positivo.

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TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina Pausa pranzo a Koreja<br>la ricetta di Laura

Pausa pranzo a Koreja
la ricetta di Laura

Ricette
di Iole Zaccaria

IL SAPORE DELLA DIVERSITÀ: UN’INSALATA DI PATATE E PERSONE

Un pasto che unisce. Questa è la pausa pranzo nella caffetteria di Koreja, un luogo dai toni caldi e l’arredamento industrial in cui accomodarsi alla lunga tavolata e condividere buon cibo e piacevoli chiacchierate. Accanto a te può sedersi chiunque e così ti ritroverai fianco a fianco con colleghi e compagnie ospiti, persone così simili e diverse da te, provenienti da ogni dove e legate dalla grande passione per il teatro. A giugno, durante il Ponte dei Venti, Koreja si colora più del solito di sapori e linguaggi internazionali. Per l’occasione portiamo in tavola un pasto da condividere, che accolga tutte le differenze culturali…e alimentari! No lattosio, no glutine, vegetariano e vegano, è per tutti l’insalata di patate preparata con cura da Laura.

Ingredienti per circa 8 persone:

  • 1,5 kg patate a pasta gialla
  • 1 kg pomodori per insalata
  • 1 kg cocomeri carosello o barattiere
  • 1 cipolla di Acquaviva
  • 4 cucchiai capperi sott’aceto
  • 4 cucchiai olive nere celline
  • 1 mazzettino rucola
  • 1/2 kg peperoni varietà cornetto
  • Peperoncino piccante (per chi lo desidera)
  • Sale
  • Olio evo

In una pentola capiente, mettete le patate intere con la buccia e copritele con acqua fredda leggermente salata. Portate l’acqua ad ebollizione e cuocete le patate per circa 30-40 minuti o fino a quando saranno tenere. Una volta cotte, scolatele e lasciatele raffreddare leggermente prima di sbucciarle.

Nel frattempo, lavate e tagliate i pomodori a cubetti. Sbucciate e tagliate a cubetti anche i cocomeri. Affettate sottilmente la cipolla di Acquaviva. Lavate e asciugate la rucola. Tagliate i peperoni in piccoli pezzi.

In una grande ciotola da insalata, mettete le patate tagliate a fette spesse circa mezzo centimetro, i pomodori, i cocomeri, la cipolla, i capperi, le olive, la rucola spezzettata grossolanamente e i peperoni. Mescolate delicatamente per combinare tutti gli ingredienti.

Condite l’insalata con sale e abbondante olio extra vergine d’oliva. Mescolate bene per distribuire uniformemente il condimento e, per chi lo desidera, aggiungete il peperoncino sminuzzato.

Fate riposare l’insalata di patate in frigorifero per almeno un’ora prima di servirla, in modo che i sapori si amalgamino bene. Una volta raffreddata, servite l’insalata di patate come contorno o come piatto principale per un pasto leggero, gustoso e inclusivo.

L’insalata di patate è un piatto fresco, ricco di sapori estivi e colori vivaci, perfetta da condividere con tutti. Buon appetito!

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Carla Pollastrelli , Eugenio Imbriani

TRA RITO E PERFORMANCE: catarsi e trance

immagine di copertina Generazione Pianeta

Generazione Pianeta

Visioni
di Gigi Mangia

La terra è in sofferenza, attraversa gravi difficoltà, ma è l’uomo quello ad essere malato e ad essere a rischio della sua vita nel pianeta.

In questi anni abbiamo assistito a grandi movimenti culturali in cui i veri protagonisti sono stati i giovani. Il potere non ha avuto l’intelligenza di vedere la capacità di ascoltare anzi l’atteggiamento del potere verso i giovani è stato quello di offenderli, di prenderli in giro, di denigrarli, l’appellativo usato è stato quello di cretini e la giovanissima Greta Thunberg è stata derisa, beffeggiata, rappresentata down.

Al contrario il grande fenomeno sociale è stato quello della formaziione di una nuova generazione, cioè la generazione pianeta fatta da giovani, donne, ragazzi, studenti e giovani disoccupati. La generazione pianeta è stata quella che ha avuto sguardi e orizzonti di lotta aperti e non legati ai piccoli problemi. I giovani infatti hanno rimproverato agli adulti e al potere, l’incapacità di ascoltare e di seguire la scienza.

La lotta dei giovani è stata quella di mettere il futuro negli occhi e di invitare a guardare ai grandi problemi: dallo scioglimento dei ghiacciai all’inquinamento dell’aria, all’avvelenamento della Terra e alla presenza ingombrante della plastica. I giovani hanno posto il vero tema di una forma green di abitare le città e di trovare un rapporto di rispetto e di alleanza con la natura.

La grande rivendicazione del movimento giovani pianeta è stata quella di indicare la strada per raggiungere un nuovo modello di sviluppo alternativo al modello capitalistico fondato sulla necessità della crescita incondizionata. I giovani non è vero che sono vuoti e assenti, al contrario sono la vera resistenza dell’avvenire sulla terra.
I FIORI SALVANO IL PIANETA TERRA.

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Olimpiadi 2024

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di Gigi Mangia

Ad Olimpia, in Grecia, il 16 aprile è stata accesa la torcia olimpica per le Olimpiadi 2024 in Francia a Parigi.
Il rito dell’accensione della torcia olimpica resiste ancora e conserva forte ed irresistibile il tema della pace fra i popoli. La torcia olimpica, dalla Grecia attraverserà il Mar Mediterraneo per raggiungere il porto di Marsiglia, la città multietnica aperta alle culture e all’accoglienza dei migranti.

Impiegherà 100 giorni il fuoco olimpico, prima di arrivare a Parigi dove inizieranno i giochi.

Il fuoco olimpico arriva in un momento di grande crisi per l’Europa. Le guerre ai confini del vecchio continente e nel mondo, portano paura e preoccupazione per i possibili attentati e per i lupi solitari difficilmente da controllare evitando gli attentati.

Lo sport è cultura di pace, festa e incontro di popoli. Nel lontano passato, la torcia olimpica fermava le guerre e fra i popoli trionfava la fede negli dei e i popoli credevano e obbedivano alle leggi, le quali avevano la forza di regolare le relazioni e governare la democrazia.

La globalizzazione del sistema economico, politico, culturale e sociale ha esaurito il suo tempo e ha perso la ragione. La carta geografica mondiale dei popoli non è più quella del 900′, del secolo breve delle due guerre mondiali. Rispetto ai conflitti, la regione è nuda, rispetto ai migranti, impotente ed è disarmata senza umanità. Serve fiducia, abbiamo un grande bisogno del fuoco, della luce della torcia olimpica per scaldare il cuore ed illuminare la ragione.

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Superare la suscettibilità

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di Gigi Mangia

La suscettibilità è un problema sociale assai complesso perchè riguarda i nostri comportamenti e le nostre relazioni. Gli studiosi distinguono due forme di suscettibilità: quella tossica e quella normale.

Nel mese di settembre 2023 si è tenuto un convegno a Urbino, organizzato dal Centro Internazionale di Semiotica Umberto Eco, sul tema “Suscettibilità, passione del nostro tempo.” per la semiotica, scienza che studia i comportamenti umani, il problema sociale riguarda le passioni, individuali e collettive, dove gli affetti intervengono sui valori, sono soggetti alle parole, ai giochi individuali e di gruppo.

Capire la suscettibilità è il modo più appropriato per superarla. La suscettibilità fa parte ed è l’abito della formazione della personalità morale e sociale del soggetto, riguarda l’equilibrio e l’autostima quindi la capacità di vivere in gruppo, di ascoltare e condividere. Lo studio, i laboratori di educazione alla recitazione in teatro, la scrittura, lo sport, come le visite culturali sono le forme migliori per superare la suscettibilità tossica.
Lo studioso Didier Anzieu insegna che : la suscettibilità è espressione del corpo. “È il luogo principale della profondità di superficie della psiche, là dove l’inconscio si dà a vedere prima in meglio che altrove”.
Siamo tutti troppo suscettibili.

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2 aprile, giornata mondiale della consapevolezza dello spettro autistico

Visioni
di Gigi Mangia

La luce blu è la luce che indica lo spettro autistico. Il colore blu è un colore triste perché nasconde la luce. Lo spettro autistico è uno fenomeno sociale estremamente rilevante. I soggetti coinvolti dallo spettro autistico in Italia sono mezzo milione, ma ancor più rilevante è il dato che fra i bambini dell’età 7-9 anni, 1 su 77 è autistico.
L’autismo prima di essere un problema sanitario è un problema sociale. Ciò che caratterizza questo problema è che noi non vogliamo vederlo, abbiamo paura e quindi voltiamo le spalle. L’autismo è un problema culturale che riguarda prima la società e poi la sanità. Mancano i servizi la scuola è in ritardo e tutto il problema è a carico delle famiglie. La preoccupazione più grande delle famiglie è quella del “dopo di noi” perché quando i genitori che hanno figli o parenti autistici, una volta vecchi sono angosciati dal destino sei propri figli autistici. L’Italia è in ritardo e ciò che manca è un progetto del “dopo di noi” adeguato a rimuovere le angosce e le preoccupazioni delle famiglie.

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