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September 2024

Non sono previsti spettacoli per il mese selezionato.

immagine di copertina La guerra cancella la libertà

La guerra cancella la libertà

Visioni
di Gigi Mangia

La guerra cancella la libertà.  

La parola più in crisi del nostro tempo di guerra, che ha perso il suo valore, che è stata svuotata del suo significato, che è stata privata della sua straordinaria forza di ispirare le lotte degli oppressi, è libertà. La guerra porta morte; con la guerra perdono la vita i civili, la subiscono i bambini, i quali sono mutilati; gli ospedali vengono distrutti e non possono essere curati. I bambini della Palestina non hanno acqua da bere e quella che riescono a bere è inquinata. Non hanno la scuola, né casa né pane, e il virus della poliomielite si diffonde con rapidità: sono 640.000 i bambini da vaccinare per evitare loro invalidità permanenti. I medici, a causa della guerra, sono costretti a curare i bambini in condizioni estreme e difficili.  

Da più parti si dice che la guerra di Israele è combattuta per la libertà e quindi può uccidere gli innocenti, come i bambini. I grandi della Terra parlano e non vedono, sono indifferenti al dolore, non partecipano al tempo della morte degli innocenti, che non hanno alcuna responsabilità nella guerra. I grandi della Terra hanno perso la forza politica di risolvere i conflitti, la storia, la parola libertà. Dei bambini mutilati rimarranno solo le foto, ma nessuno si occuperà della loro vita, difficile e faticosa, di essere stati mutilati dalla guerra, di essere stati condannati a non avere futuro.  

La forza prevale sulla ragione e le diplomazie sono disarmate: mi chiedo se le Nazioni Unite abbiano ancora un ruolo.

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17 mag

Fabrizio Gifuni

Con il vostro irridente silenzio

23, 24 mag

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immagine di copertina Il G7 della disabilità ad Assisi sarà un incontro storico

Il G7 della disabilità ad Assisi sarà un incontro storico

Visioni
di Gigi Mangia

La disabilità è un grande problema sociale la cui soluzione spetta alla politica. I grandi della terra ad Ottobre ad Assisi si incontrano per condividere l’impegno di promuovere politiche sociali per costruire una società inclusiva.

Nella dichiarazione del G7 si legge che: tutti gli individui hanno gli stessi diritti alla piena ed effettiva partecipazione alla vita sociale, culturale, educativa, economica e civile. I grandi della terra dichiarano di volersi impegnare per promuovere i talenti, le capacità di tutte le persone per rendere le comunità più forti, coese e inclusive. I grandi del G7 dichiarano di volere integrare ulteriormente i diritti delle persone con disabilità in tutte le agende politiche e, a tal fine, di accogliere con favore la prima riunione dei ministri dell’inclusione e della disabilità del G7.

Sono queste dichiarazioni che fanno ben sperare perchè oltre a mettere in evidenza la promozione e l’inclusione sociale delle persone disabili, abbattono tutte le barriere che rendono difficile e faticosa la vita ai disabili.
Spiace peró che spesso la disabilità diventa una manifestazione di vetrina, di comunicazione di buone parole senza peró avere la convinzione e la determinazione di costruire una società veramente inclusiva.

Il documento “linee guida politiche per la prossima commissione europea per il periodo 2024-2029 della presidente Ursula Von Der Leyne” non menziona chiaramente ne le persone con disabilità, ne la questione cruciale dell’accessibilità, suscitando l’impressione che i diritti di oltre 100 milioni di cittadini europei con disabilità non siano stati efficacemente inquadrati nel suo programma. Siamo consapevoli del momento difficile che l’Europa sta attraversando, siamo consapevoli anche delle difficoltà e in particolare dell’avanzamento delle destre che portano indietro le grandi conquiste sociali che proprio la cultura europea ha promosso e ha assecondato.

Ci chiediamo se l’Europa sarà davvero inclusiva?

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immagine di copertina È bello tornare per ricominciare

È bello tornare per ricominciare

Visioni
di Gigi Mangia

È bello tornare, incontrare i compagni e ricominciare un nuovo anno di scuola. È triste peró trovare la scuola ferma così come è stata lasciata.

La scuola ha cambiato solo il nome cioè “scuola del merito”, tradendo la sua vera funzione cioè quella di promuovere la crescita, l’amore per il sapere. La scuola del 1977 è stata quella dell’inclusione, la scuola che finalmente ha cancellato le classi speciali.

Oggi la scuola rimane ferma e si rifiuta di essere scuola dell’inclusione e dell’accoglienza. Rimane una grande vergogna, una grande ingiustizia quella di non concedere la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia o venuti da bambini, i quali conoscono la nostra lingua, le nostre città, i nostri costumi e cantano le nostre canzoni.

La novità più discussa che ha riempito le pagine dei giornali è quella di vietare lo smartphone agli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado. Una scuola che invece di progettare una pedagogia, di educare all’uso dello smartphone si limita al semplice divieto evitando di affrontare i grandi problemi dei nati digitali.

Gli studenti peró sono vivi e attenti, sono pronti più di ieri per chiedere una scuola diversa. Hanno fatto già sentire la loro voce manifestando davanti al ministero della pubblica istruzione. Hanno gridato ad alta voce di essere coinvolti, di avere voce, di essere protagonisti degli studi.

Gli studenti infatti hanno già programmato una manifestazione nazionale a Novembre dove presentare una scuola diversa, attenta, capace di dare risposte alle domande dei giovani mai ascoltate. È a questi studenti che mi sento di augurare un felice anno di studio. La scuola è la casa dove sognare, vedere oltre per fare il cammino della conoscenza.

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Fabrizio Gifuni

Con il vostro irridente silenzio

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immagine di copertina Sconvolti, senza parole

Sconvolti, senza parole

Visioni
di Gigi Mangia

Spesso siamo coinvolti da fatti di cronaca violenti ed inspiegabili: ci sentiamo sconvolti, siamo senza parole, sprofondiamo in un silenzio di profondo smarrimento.

L’episodio di Monteprandone dell’adolescente di 17 anni, che il giorno prima aveva festeggiato il compleanno del padre, ha ucciso il fratello di 12 anni e poi la madre. Questo fatto provoca sgomento e la ragione è disarmata, senza parole, la comprensione è vuota, come è vuoto il nostro silenzio.

La salute della nostra società è malata, i più esposti sono i giovani compresi i preadolescenti. Il disagio, la sofferenza, la malattia mentale sono in un preoccupante aumento: invece di investire per la cura della mente, si taglia, mentre la maggior parte della popolazione è esclusa dalla cura perchè la cura mentale costa molto e perció solo i più ricchi possono accedere.

Per la cura della salute mentale non basta nè la biologia, nè la chimica. La cura della mente non deve essere quella della patologia del corpo affidato alla psichiatria e alla psicanalisi ma la cura riguarda l’intera società. Per questa ragione è necessario un progetto di cultura della salute che riguarda l’uomo, il suo benessere, la sua felicità.

La cultura deve prendere in considerazione i tempi di vita: il lavoro, il tempo libero, la partecipazione agli eventi culturali, alla socialità, alla cura della crescita, al futuro della terra. Ai grandi mali, ai grandi problemi, alle grandi sfide come alle grandi domande, noi non sappiamo rispondere, abbiamo paura, restiamo in silenzio, la nostra impotenza risulta essere la malattia più grave da curare perchè non ci sono i farmaci necessari per superare la nostra incapacità di progettare un nuovo modello di vita in cui l’alleanza fra l’uomo e la natura diventa la regola fondamentale su cui costruire un futuro sano senza male.

Quando l’uomo cade nel silenzio ed è senza parole non puó ascoltare, non puó aiutare chi vive nel dolore della malattia subendo la disperazione  di non avere la vita.

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