Calendario

October 2020


16 lug

Socìetas/Romeo Castellucci

Senza Titolo

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17 lug

Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

Senza Titolo

Ludovica Rambelli Teatro

La conversione di un cavallo

Ludovica Rambelli Teatro

La conversione di un cavallo


18 lug

Socìetas/Romeo Castellucci

Senza Titolo

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

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Socìetas/Romeo Castellucci

Senza Titolo

Andrea Baracco / Cardellino srl

Metamorfosi


19 lug

Nicola Lagioia

Presto saprò chi sono

Pippo Delbono

Di notte


20 lug

Stefano Massini

Alfabeto delle emozioni


21 lug

Concita De Gregorio e Erica Mou/Teatri di Bari

Un’ultima cosa


22 lug

Ermanna Montanari/Albe

Vergine madre, figlia del tuo figlio


23 lug

Masque teatro e a seguire Dewey Dell

Voodoo

Dewey Dell

Deriva traversa

Teatro Koreja

Paladini di Francia


24 lug

Spellbound Contemporary Ballet

The real you

Leo Bassi

70 Anni


25 lug

Parini Secondo + Parini Secondo / Bremo

Speeed +What will happen tomorrow

Ivo Dimchev

Top Faves

immagine di copertina La scuola digitale italiana

La scuola digitale italiana

Ad oggi, ultima in Europa.

Visioni
di Gigi Mangia

Che la scuola italiana attraversi momenti difficili è noto a tutti, più ancora alle famiglie interessate.

In passato la scuola è stata ignorata dalla politica. Negli anni 2009/2012 i Paesi di Europa hanno fatto grandi investimenti nella scuola, soprattutto introducendo e innovando con le tecnologie digitali. La scuola dei Paesi più importanti è stata facilitata quindi, dal passaggio dal 3G al 4G: un vero rinnovamento, una rivoluzione didattica dell’insegnamento.

Il sistema scuola in Italia

Quegli anni per l’Italia sono stati anni difficili, di dura crisi, erano infatti gli anni dello spread spaventoso a 570 punti e l’Italia era a rischio di fallimento. La crisi fu pagata dalla sanità e dalla scuola con pesantissimi tagli. La nostra scuola così perse il passaggio dal 3G al 4G, ed oggi ne paga le conseguenze. Da noi la didattica a distanza non può essere proficuamente praticata proprio per il ritardo digitale, come l’esperienza ci ha dimostrato, nel pieno della crisi pandemica.

L’Italia è in ritardo

Ancora da noi si parla di edilizia scolastica e non di architettura scolastica, come è avvenuto nei Paesi culturalmente più sviluppati d’Europa. Le nostre scuole, ancora, sono fatte di ampi corridoi con le porte chiuse delle aule, invece di avere spazi aperti (laboratori) attrezzati per favorire lo studio-confronto fra gli studenti e i docenti.

Anche l’amministrazione è vecchia nella sua organizzazione, per fare un solo esempio, le scuole primarie, elementari e medie, compresi i licei classici dipendono dai comuni, mentre i licei scientifici e gli istituti tecnici dipendono dalle province: è questo un ritardo inspiegabile. Io sono fuori dalla scuola dal 2010 e non sono un esperto di didattica a distanza. Mi permetto, però, di far notare che: la didattica a distanza non può essere quella della lezione seguita davanti allo schermo per 40 o 50 minuti dagli studenti, con uno che parla. È difficile mantenere l’attenzione per un tempo così lungo.

Come cambia la scuola

Questa didattica non è a distanza ma semplicemente, è un modo per fare lezione in streaming. La nostra scuola va cambiata e deve essere pensata sul modello di un Paese competitivo come il nostro. Il ritardo è studiato e analizzato dal professor Patrizio Bianchi, nel suo ultimo libro “la scuola allo specchio” pubblicato il 20 Ottobre 2020 dal Mulino.

Tocca alla politica dire quale scuola vuole progettare per il futuro. Si è perso troppo tempo, non è un problema facile, ci vuole un ministro capace e competente per progettare una scuola che sia in grado di declinare le pedagogie più avanzate. Speriamo che la chiusura della scuola, imposta dal presidente Michele Emiliano, duri poco e lo stretto necessario.

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