Pensare verde, vivere la città felice.
per l'apertura del CTK Alzheimer Cafè
Visioni
di Gigi Mangia
La bellezza guarisce la mente e la libera dall’alzheimer, che non è una disabilità ma una condizione umana che interroga la città coinvolge la società, pone il problema dell’integrazione.
Il tempo è fatto dagli anni, che passano, ma gli anni passando tolgono all’uomo il mondo dalle loro mani. Il corpo si fa sempre più vuoto. I sentimenti perdono i colori, la memoria non trova più i profumi, perché sono dimenticati. La solitudine diventa vita inutile e l’emarginazione la stanza della vita senza bellezza. I ricordi non hanno più la grammatica dei sentimenti. La solitudine è la strada della fragilità, dove dimenticare anche di aver amato. Non si puó amare senza conoscere. La bellezza aiuta a conoscere, apre gli occhi, ritrova i volti, ricorda i luoghi, la mente vive del pensiero verde e dalla finestra entra il sole e l’aria del respiro imparato negli anni vissuti. L’origano e il rosmarino, il basilico e la menta, il timo e la salvia, sono sapori e profumi, sono la storia di compagnia nel piatto, sono ricordi di vita sociale.
L’alzheimer si combatte con la socialità, si vince con la bellezza della natura da cui veniamo ma ci siamo persi e ci siamo allontanati. La lontananza è la nostalgia di un fiore dimenticato.
La fragilità non è una una disabilità ma una condizione umana dell’uomo invecchiato che interroga la città e coinvolge la società impegnandola nell’integrazione. Il teatro Koreja sente questo impegno e cerca di rispondere combattendo la solitudine proponendo la cultura come cura della fragilità.