Marco Martinelli/Teatro delle Albe
restituzione pubblica
Purgatorio dei Poeti
azione corale di Marco Martinelli
“L’universalità del racconto dantesco parla a tutti e in ogni latitudine: tutti sappiamo, per esperienza, cosa sia il sentirsi smarriti nella “selva”, nelle sabbie mobili della nostra angoscia, sul punto di affogare, quando un sapore di morte ci fa acide le labbra. Fin qui, è l’esperienza di tutti e Dante ci prende per mano e ci sussurra anch’io pellegrino, anch’io esule, anch’io smarrito lungo la via, come voi. Accantoniamo quindi la retorica del Sommo Poeta, il Padre della Lingua e della Letteratura italiana, accantoniamo il Monumento che intimidisce: Dante è tutto questo, certo, e la Commedia è Divina perché è un romanzo immenso, è cinema, psicanalisi, speleologia, teatro, alchimia di canto e arte che stordisce: ma, prima, Dante è l’uomo che si svela, che ci confessa “mi ritrovai”, è il fratello, il ferito a morte che indica il fragile cammino della “nostra vita”, la vita di tutti. Ma proprio lì, in quella tenebra, lì dove il sipario sembra calare per sempre, proprio lì è possibile trovare la forza per il salto, lì c’è l’Imprevedibile, il Bene – sussurra il poeta al nostro orecchio: “il ben ch’io vi trovai” – da lì potremo intraprendere il viaggio che ci traghetterà dall’oscurità alla luce. Il Paradiso è già in quel primo passo fuori dalla tenebra. Per questa “azione corale” lavoreremo sui primi due canti dell’Inferno, ai quali mescoleremo frammenti poetici di Emily Dickinson, Vladimir Majakovskij, Walt Withman e altri poeti della costellazione del Purgatorio dei poeti.” Marco Martinelli