Motus
Tutto brucia
Porto il lutto per i figli morti in guerra
Per le donne fatte schiave
Per la libertà perduta
Oh amate creature, tornate, venite, venite a prenderci!
Silvia/Ecuba sussurra queste parole intrecciate alle musiche e lyrics di R.Y.F. (Francesca Morello), Stefania squarcia l’aria con un pesante coltello e un falcetto contadino, come nei riti collettivi di cordoglio scomparsi del sud Europa. Basta forse questa immagine per entrare in Tutto Brucia, una riscrittura delle Troiane di Euripide – attraverso le parole di J.-P. Sartre, Judith Butler, Ernesto De Martino, Edoardo Viveiros de Castro, NoViolet Bulawayo, Donna Haraway. Il lamento si propaga attraverso quel Mediterraneo nero che, allora come oggi, è scena di conquiste dell’Europa coloniale, di migrazioni e diaspore. Tra le rovine di uno spazio vuoto e stravolto il corpo rotto di Ecuba, la parola profetica di Cassandra, che vede oltre la fine, il grido spettrale di Polissena, l’invocazione ai morti di Andromaca, le violenze subite da Elena e infine il corpo più fragile e inerme, quello del bambino, Astianatte danno voce ai soggetti più esposti e vulnerabili. Mai come adesso il lutto ci appare come una questione politica. Quali vite contano? Cosa rende una vita degna di lutto? È attraverso il dolore che le protagoniste nella scena tragica si trasformano materialmente e divengono altro da sé elaborando la violenza subita. Una metamorfosi che apre verso altre possibili forme. E scrive il mondo che verrà. Perché la fine del mondo non è che la fine di un mondo.
IDEAZIONE E REGIA Enrico Casagrande E Daniela Nicolò CON Silvia Calderoni, Stefania Tansini E R.Y.F. (Francesca Morello) alle canzoni e musiche live TESTI DELLE LYRICS Ilenia Caleo e R.Y.F. RICERCA DRAMMATURGICA Ilenia Caleo PRODUZIONE Motus e Teatro di Roma – Teatro Nazionale con VIERNULVIER (BE) CON IL SOSTEGNO DI MiC, Regione Emilia-Romagna