I luoghi della memoria
un villaggio vivente nella memoria _dialoghi dall’archivio del Teatro Koreja
Dialogo #2 CANTIERE
Scorrere le carte conservate in un archivio è un po’ come attraversare strade e vicoli di un villaggio che resta vivente nella memoria. Una memoria che è dell’individuo ma anche della comunità, che ci permette – se interrogata – di scoprire radici, di sentirci parte di una storia.
Dialogare con un archivio significa tanto contribuire alla creazione e trasmissione della nostra immagine culturale quanto costruire politiche culturali, soprattutto in un’epoca in cui abbiamo lasciato che le memorie “periferiche” sostituissero la nostra memoria umana, fatta di dati mescolati ad emozioni, immagini, pensieri, sentimenti, colori, suoni e odori impressi nella mente.
Con il progetto Un villaggio vivente nella memoria, – realizzato nell’ambito Azione Pilota della Regione Puglia – piano biennale attività art. n°5 L.R. n. 10/2020 “Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione dei luoghi della memoria del novecento e degli archivi storici della Puglia” attuato da Teatro Pubblico Pugliese – attraverso la valorizzazione dei materiali conservati nell’Archivio del Teatro Koreja, ci proponiamo di ricostruire la storia culturale di un Salento ancora marginale, sconosciuto e irraggiungibile, ma anche le vicende di una generazione, di ragazzi “di paese” che, dal nulla, hanno creato un’azienda culturale riconosciuta oggi in Italia e all’estero, nonché di avere un quadro complessivo della scena contemporanea, a partire dai primi anni ’80.
All’interno di questo percorso sono programmati i Dialoghi dall’Archivio: sei incontri tematici (da febbraio a luglio), guidati da carte, immagini e video che, unitamente alle voci dell’archivio “vivente”, disegneranno un percorso narrativo in dialogo con il pubblico, attraverso la presenza di un ospite “testimone” che accompagnerà il viaggio nella memoria.
Il 10 marzo, alle 17.00, si terrà il secondo dialogo della serie, dedicato questa volta al cantiere come campo d’azione: pedagogica, teatrale, progettuale, formativa. Il cantiere che da luogo di lavoro si ri-genera come luogo terzo, spazio urbano che da periferia si fa meta ricreativo-culturale.
Con l’architetto e docente Luca Ruzza scopriremo come un ortale possa essere spazio scenico, cosa sia un ecoteatro e come anche da un cementificio possano nascere fiori.
*Il progetto è curato dalla dott.ssa Maria Chiara Provenzano, assegnista di ricerca presso Università del Salento e studiosa dell’Archivio del Teatro Koreja.