Dante Alighieri, il poeta amato dal teatro
Visioni
di Gigi Mangia
Tra la notte del 13 – 14 Settembre di 700 anni fa moriva a Ravenna il sommo poeta Dante Alighieri, il padre della lingua italiana. C’è una ragione, che rende attuale e affascinante la Commedia e che troviamo nei primi versi del poema:
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
L’attualità la troviamo in due parole: “la nostra vita” e “la paura”.
Per facilitare la comprensione potremmo rappresentare la Commedia come uno schermo grigio, attraversato da linee di diverso colore, la quali raffigurano le debolezze umane, la fatica per superarle ed, in particolare, l’impegno per oltrepassare la paura. Dante identifica la lotta dell’uomo, la sua guerra contro la lonza, la lupa e il leone. La scrittura diventa, per il poeta, cura terapia dell’inconscio, il luogo oscuro del conflitto delle passioni. La Commedia così, è una meravigliosa biografia del poeta che sente il dovere di fare il viaggio dell’uomo attraverso le sue debolezze ma anche, attraverso le sue capacità di educarsi a raggiungere il bene nel Paradiso, ispirato dall’amore che illumina l’intelletto.
Dante rappresenta, per l’Italia, un punto di riferimento perché realizza un disegno unico rispetto ai paesi dell’Europa trecentesca perché mentre le monarchie nascevano dalle guerre o dalle successioni, l’Italia nasceva dalla poesia e dalla letteratura. Nel primo canto dell’Inferno, il poeta Virgilio si dichiara infatti, lombardo e rappresentante della cultura italica.
Grande fu il progetto di Dante Alighieri per un’Europa politica, unita e senza barriere affidata alla figura dell’Imperatore Enrico VII. La nostra Europa, invece, è ancora divisa in barriere fra gli Stati.
Alessandro Leogrande scriveva che in Europa ci sono le barriere fisiche che dividono gli Stati e le barriere liquide dei mari.
Il teatro e molti artisti onorano il sommo poeta recitando i canti della Divina Commedia. È questo il modo migliore per far vivere al pubblico la bellezza, la musica, l’armonia e la profondità della poesia di Dante Alighieri, il poeta morto in esilio, lontano dalla sua città, Firenze.