Giornata internazionale delle persone con disabilità
3 dicembre
Visioni
di Gigi Mangia
Nella vita sociale dei disabili c’è un
muro di cristallo, che non si vede, ma è insuperabile ed è, quindi, difficile
da abbattere: è quello del pregiudizio pesante come un macigno. La disabilità è
un’esistenza dura di lotta contro l’infausto fato. Nella poesia “La sera del dì festa” il poeta Giacomo
Leopardi accusa il destino:
“a te
la speme nego – mi disse, – anche la speme; e d’altro non brillin gli occhi
tuoi se non di pianto”.
Il poeta filosofo della vita ci ha insegnato che la disabilità è quella di fare i conti di persona con la durezza della vita. Essere disabili oggi, vuol dire essere in lotta per non restare soli, per non essere esclusi e per non essere solo assistiti con pochi soldi.
Il vuoto sociale, causato dal Covid19, ha notevolmente aggravato la vita delle persone disabili: nella scuola, nel lavoro, nelle relazioni sociali, in famiglia. Il conto della crisi lo pagano sempre i più deboli percepiti come un peso per la società. La lotta, però, per non finire nell’inferno della crisi, non deve riguardare solo le persone con disabilità, ma anche i giovani, le donne, gli anziani e una società che immagina il futuro senza barriere e che non lascia indietro nessuno.