Nella settima arte: la fotografia, l’orecchio e la mano, il tema dell’accessibilità.IN MOSTRA LA FOTOGRAFIA ACCESSIBILE “WORLD UNSEEN”.
Visioni
di Gigi Mangia
Chi fotografa racconta la sua visione del mondo. Inquadratura, luminosità, esposizione sono le qualità che affermano quello che il fotografo vuole far vedere. È attraverso gli occhi del fotografo che noi guardiamo le immagini ed è quindi in un rimando di sguardi, che l’arte della fotografia trasmette da chi fotografa verso chi riceve.
Un’arte, quella della fotografia peró che sempre preclude le immagini sia ai ciechi sia agli ipovedenti. Con la mostra fotografica “World unseen”, la fotografia diventa accessibile. Per la prima volta in Italia, dopo aver esordito a Londra, la mostra è stata presentata alla camera dei deputati nella biblioteca Nilde Iotti, nel mese di dicembre del 2024.
Questa mostra internazionale di dieci fotografi, nasce da un’idea di Canon, la famosa azienda giapponese, la cui strategia di ricerca è ispirata al raggiungimento del bene comune, per un modello culturale accessibile senza barriere.
La Canon infatti è riuscita a rendere accessibile ed inclusive le opere realizzate con una tecnologia straordinaria, le stampe tattili e ancora affiancate da descrizioni audio. Più ancora, proprio per favorire un’esperienza condivisa da tutti, alcune opere inserite nella mostra sono parzialmente oscurate per simulare l’esperienza delle difficoltà dei disturbi visivi. Così chiunque puó fare l’esperienza per rendersi conto di come una persona con disturbi visivi oppure cieco totale visita una mostra fotografica. Canon forte nella sua filosofia porta avanti un messaggio nel quale l’arte diventa portatrice di valori di inclusione e superamento delle barriere.
L’obiettivo principale della mostra è quello di sensibilizzare il pubblico sull’importante tema di osservare il mondo da nuove angolazioni e di apprezzare i dettagli che spesso sfuggono alla nostra attenzione. Viviamo il tempo delle immagini, del vedere sempre con gli occhi e trascuriamo l’importante vedere con la mente, la quale vede quello che l’occhio non riesce a vedere. Usare l’orecchio e la mano si scopre quello che l’occhio non sempre riesce a vedere. Il corrpo unisce, disegna conoscenza del tempo e dello spazio diventando vita di relazioni.
Tutta l’arte è sempre scoperta ed è ricerca di conoscenza ed ha lo scopo di promuovere nell’uomo il desiderio di essere futuro : è il grande compito della cultura quello di fargli fare il difficile passaggio dall’inferno della vita alla visione della felicità di avere il rispetto del diverso e il desiderio di condividere il rispetto