Ricordare il poeta Dante
Visioni
di Gigi Mangia
Per un teatro come koreja, che vive dello studio dei poeti e lavora ispirando la propria ricerca alle figure dei maestri della letteratura, ricordare nel mese di settembre l’anniversario del settecentesimo anno della morte del poeta Dante non è una ricorrenza da calendario, ma un momento di studio per continuare ad essere teatro di impegno e di confronto con la grande crisi; un teatro aperto agli interrogativi sociali e culturali del nuovo futuro. Il teatro è la casa dei poeti ed è nato per dare tempo e spazio alla loro voce. Perciò il teatro è luogo di incontro, di partecipazione di ascolto. Dante Alighieri ha studiato l’uomo, le sue debolezze, le paure e i dubbi, la lotta contro il male e il bisogno di avere aiuto, di essere accompagnato nella vita da un maestro per superare quel difficile percorso nel bel mezzo della vita della “selva oscura”. La Divina Commedia è lo specchio della storia dell’uomo nella società senza tempo. In Dante Alighieri la parola si carica di significato e diventa visione. L’immaginazione invece diventa forza e disegna conoscenza, genera ascolto, origina partecipazione. Il sommo poeta, Dante, è senza tempo, il suo ruolo nel teatro è sempre vivo, sempre attuale