Vivere fuori
Visioni
di Gigi Mangia
Il Teatro dei Luoghi è il Teatro del vivere fuori, dell’incontro e del ritorno del tempo nella memoria dei luoghi e dei volti, conosciuti e non dimenticati. È il teatro dei borghi, dei cortili e delle piazze, dove l’arte rinnova la terra e risveglia la partecipazione sociale. Il teatro riempie il tempo, la musica, la poesia, lo spettacolo, cancellano il buio profondo, a volte profondo come un oceano.
Il teatro dei luoghi affascina i corpi, quando mette la storia nel piatto e i profumi dei vini nel palato. Il teatro dei luoghi, nel Salento, si vive di notte ma comincia al “mattino”:
La finestra socchiusa contiene un volto
sopra il campo del mare. I capelli vaghi
accompagnano il tenero ritmo del mare.
Non ci sono ricordi su questo viso.
Solo un’ombra fuggevole, come di nube.
L’ombra è umida e dolce come la sabbia
di una cavità intatta, sotto il crepuscolo.
Non ci sono ricordi. Solo un sussurro
che è la voce del mare fatta ricordo.
Nel crepuscolo l’acqua molle dell’alba
che s’imbeve di luce, rischiara il viso.
Ogni giorno è un miracolo senza tempo,
sotto il sole: una luce salsa l’impregna
e un sapore di frutto marino vivo.
Non esiste ricordo su questo viso.
Non esiste parola che lo contenga
o accomuni alle cose passate. Ieri,
dalla breve finestra è svanito come
svanirà tra un istante, senza tristezza
né parole umane, sul campo del mare.
( Poesia di Cesare Pavese)
Il teatro dei luoghi è il riscatto della nostra terra, disprezzata in passato, giudicata provincia, definita “affica” in segno di disprezzo dalla cultura degli intellettuali del nord.
Noi, invece, abbiamo creduto nella nostra terra e abbiamo difeso il paesaggio, così abbiamo vinto. Il teatro dei luoghi è oggi forza trainante di un turismo fatto di cultura, tradizione e innovazione, legato ad una terra generosa.